Diventiamo forti e impegnati
Chi controlla l’informazione controlla le coscienze, compra l’anima degli uomini e può sottrarre loro,a suo vantaggio, ogni diritto civile.
“Non questa società che mette in discussione le pensioni e le conquiste della Stato Sociale, non questa società in cui i media sono monopolio dei ricchi”.
Ormai è accalorato, la tesi della privatizzazione dei servizi è stata una grande impostura che ha fatto regredire con fretta esponenziale il livello di civiltà del nostro paese.
“A partire dal 1945. Un progetto volto ad assicurare mezzi di sostentamento a tutti i cittadini, qualora, fossero inabili a procurarseli con il lavoro. Una pensione che consenta ai lavoratori anziani di avere una vecchiaia dignitosa. Le fonti di energia, l’elettricità e il gas, le miniere di carbone, le grandi banche statalizzate”.
Il denaro, usato solo come moneta di scambio di beni e servizi, con divieto di accumulo, porterebbe ad una automatica ridistribuzione della ricchezza.
“L’interesse generale deve prevalere sull’interesse particolare, l’equa distribuzione delle ricchezze prodotte nel mondo del lavoro deve prevalere sul potere del denaro”.
I giornalisti hanno un dovere morale e civile di fare inchieste, di cercare prove inconfutabili e oggettive, da mettere a disposizione dei lettori.
“Una vera democrazia ha bisogno di una stampa indipendente”.
Le casse dello stato sono vuote mentre quelle dei privati sono piene; un tempo era il contrario. Questo travaso è avvenuto a causa della perniciosa circostanza che ha visto, e vede ancora, la figura dell’amministratore pubblico e dell’imprenditore privato coincidere.
“Hanno il coraggio di raccontarci che lo Stato non è più in grado di sostenere i costi per i cittadini. Ma com’è possibile che oggi manchi il denaro a salvaguardare e garantire i diritti conquistati con la liberazione”.
Il denaro è un mostro che fatalmente divora chi lo serve.
“Il potere dei soldi non è mai stato così grande, arrogante, egoista con i suoi stessi servitori, fin nelle più alte sfere. le banche dimostrano di preoccuparsi anzitutto dei loro dividendi e degli stipendi vertiginosi dei loro dirigenti, non certo dell’interesse generale”.
Ci hanno fatto credere che ci si doveva fare da soli, e così abbiamo rinunziato alla categoria della solidarietà per assumere, tutti, anche i meno attrezzati quella di un rivoltante individualismo.
“Il divario tra i più poveri e i più ricchi non è mai stato così significativo; e mai la corsa al denaro, la competizione, erano state a tal punto incoraggiate”.
Siano già con un piede nella terza guerra mondiale, uscirne e scampare il pericolo o metterci dentro pure l’altro piede è questione di poco.
“La dittatura dei mercati finanziari minaccia la pace e la democrazia”.
L’indignazione porta in trionfo la dignità.
“Indignatevi! Quando qualcosa ci indigna diventiamo forti e impegnati”.
La modernità ha ucciso Dio per farne rinascere un altro: Il dio denaro. Ora è giunto il momento che l’uomo torni ad essere il fabbro del proprio destino e uccida anche questo dio moderno.
“Noi siamo responsabili in quanto individui. La responsabilità dell’uomo che non può affidarsi ne al potere né a un Dio ma che deve impegnarsi nel nome della propria responsabilità di essere umano”.
Il nemico della civiltà e della democrazia oggi è sfuggente e indefinito. E’ come una malattia auto immune invade un organismo sano, ma non lo attacca in prima persona, fa si che l’organismo si attacchi da solo.
“Chi comanda, chi decide? Non abbiamo più a che fare con una piccola èlite della quale comprendiamo chiaramente gli intrighi”.
Non bisogna solo guardare, ma bisogna vedere. Vedere significa riuscire a collegare gli effetti con le cause, andando alle radici delle medesime. Vedere è essere radicali. La radicalità non accetta compromessi, perchè il compromesso uccide il diritto, il merito, la giustizia e la democrazia.
“In questo nostro mondo esistono cose intollerabili. Per accorgersene occorre affinare lo sguardo, scavare”.
Il vero nemico non sono i furbi e i disonesti, essi sono solo il sintomo di un male gravissimo della nostra società: il diffusissimo disimpegno morale e civile indifferente ad ogni istanza di giustizia e solidarietà.
“L’indifferenza è il peggiore di tutti gli atteggiamenti, dire: < io che ci posso fare, mi arrangio>. Comportandoci in questo modo perdiamo una delle componenti essenziali dell’uomo. Una delel sue qualità indispensabili: la capacità di indignarsi e l’impegno che ne consegue”.
Oggi solo l’indignazione può salvare la civiltà dall’estinzione, disinnescando, con la protesta, le trappole di coloro che dominano il mondo, manipolando la giustizia e la democrazia.
“Ai giovani dico: guardatevi attorno, e troverete gli argomenti che giustificano la vostra indignazione. Troverete situazioni concrete che vi indurranno a intraprendere un’azione civile risoluta. Cercate nell’immenso divario fra molto poveri e molto ricchi e troverete”.
Carmelo Celona
29/07/2013
Lacerti tratti da:
“Indignatevi! ” – 2010
Stèphane Hessel