Veri e propri imbrogli

Quando qualcuno non capisce gli argomenti dell’altro, dice che fa filosofia.

I dati di ogni scienza formano una conoscenza unificata solo in parte, mentre la filosofia sintetizza in sé la conoscenza offerta da tutte le scienze. È la scienza delle scienze”.

Senza certi professionisti, alcuni crimini non resterebbero impuniti e alcuni criminali non sarebbero degli arroganti esempi di pragmatismo.

Molti dei più influenti membri del foro, si dedicano particolarmente alla ricerca del modo più ingegnoso che permette ai loro ricchi clienti, di eludere le leggi”.

Quei farmaci in cerca di patologia.

Le medicine brevettate erano veri e propri imbrogli, ma la gente ci credeva come alle indulgenze del medioevo. La sola differenza era che costavano di più ed erano nocivi”.

Il dogma è quel trucco che impedisce di vedere la verità.

Finché avrete a che fare con me, non potrete assumere aree dogmatiche per smentire la verità. Serbatele nei rapporti con i vostri schiavi salariati che non osano rispondervi perché avete in mano il loro pane, la loro vita”.  

Il cinismo è per il capitalismo come il lievito per il pane.

Sappiamo che nessun appello alla giustizia, all’umanità potrà commuovervi. I vostri cuori sono duri come i talloni con i quali calpestate i poveri”.  

I disoccupati oggi sono ostaggio del potere, e come il sequestrato vedono la salvezza solo nella benevolenza del loro carceriere.

I crumiri rappresentano l’esercito privato dei capitalisti. Essi venivano reclutati tra la massa dei disoccupati”.  

Il monopolio della pubblicità rappresenta un potere che mina la democrazia.

Spendeva diciotto milioni l’anno per mandare avanti i suoi innumerevoli giornali. Per distruggerlo bastava togliergli la pubblicità”.

Dividere il sindacato è iò trucco del capitalismo. Esso riesce pienamente quando nel sindacato vi è malafede.

Vi siete accordati col nemico. E avrete la vostra parte di bottino. Avete venduto la causa dei lavoratori. Non vi curate affatto del resto dei lavoratori”.  

Ecco come si passa da lavoratori con diritti garantiti alla precarietà dei call center.

Si tratta di lavoratori non specializzati, non avranno alcun peso. I loro salari saranno ridotti e le ore di lavoro aumentate. Saranno schiavi, come tutto il resto dell’umanità, e diventeranno i più abbrutiti. Saranno obbligati a lavorare come i contadini per i loro padroni che hanno loro rubato la terra”.  

Ormai la politica ha abdicato la sua sovranità alla finanza.

Non avete anima. Siete degli invertebrati. Vi chiamate pomposamente repubblicani e democratici, ma non siete altro che delle creature della plutocrazia. Voi indossate la livrea scarlatta del tallone di ferro”.  

La violenza del capitalismo è tanto efferata quanto invisibile.

L’indiano selvaggio è meno crudele e meno implacabile della classe capitalista”.  

Il privilegio è il vantaggio che si toglie ad un altro simile.

Vi toglieremo il potere, e tutti i vostri agi dorati, e dovrete lavorare per guadagnarvi il pane”.  

I mezzi di comunicazione non informano ma deformano, la verità e le coscienze.

Politica editoriale, mi sembra che la vostra funzione sia di deformare la verità, secondo gli ordini dei padroni che a loro volta obbediscono ai capricci dell’industria” .

Siamo certi che il potere sia nelle mani del popolo?

La società è divisa in tre grandi classi. La plutocrazia, composta da ricchi banchieri, direttori di grandi società e magnati dei trust; la seconda, la borghesia e i grandi professionisti. Infine la terza e ultima, formata dai lavoratori. Il possesso della ricchezza forma attualmente l’essenza del potere. La plutocrazia possiede il 70%. La borghesia dispone del 25% e alla popolazione appartiene solo il 4%. Da quale parte è il potere?”.  

Senza equità sociale le elezioni non saranno mai un momento democratico, piuttosto la sua negazione.

La maggior parte del popolo conservò l’illusione di governare il Paese per mezzo delle elezioni. In realtà, il Paese era governato dal cosiddetto meccanismo politico. In principio, i capi di questi meccanismi estorcevano ai capitalisti grosse somme per influire sulla legislatura; ma i grossi capitalisti non tardarono a capire che sarebbe stato più economico per loro avere direttamente nelle mani quel meccanismo”.  

La buona fede, dei dogmatici è l’arma imbattibile del potere e del pregiudizio.

Le vostre menti sono infarcite di dottrine che servono a reggere l’ordine prestabilito. Siete dei mercenari sinceri”.

Vanno al potere per legalizzare i loro reati.

Tutti rubavano. I dirigenti rubavano legalmente o facevano legalizzare le loro ruberie, mentre le classi povere rubavano illegalmente.”  

Spesso ragionare in punta di diritto è espressione di una volontà che vuole manipolare la giustizia davanti all’evidenza della verità.

Era un maestro del diritto. La legge era per lui un burattino di cui reggeva tutti i fili; e la plasmava come argilla; la torceva e la deformava con un gioco di pazienza cinese, secondo i propri disegni”.  

Quelli i cui privilegi si fondano sul sacrificio estremo dei più deboli sono i primi filantropi.

Perdoni la mia ironia, monsignore, ma avete forse protestato contro le vostre congreghe capitalistiche per l’impiego di bambini nelle filande di cotone? Bambini di sei anni lavorano in turni di sei ore e muoiono come mosche. I dividendi sono pagati con il loro sangue e con quel denaro si costruiscono chiese magnifiche”.  

Farsi una famiglia spesso equivale a disarmarsi di fronte al potere e all’ingiustizia.

Nessuno di loro è libero delle proprie azioni, tutti sono incatenati dall’implacabile macchina industriale. E il più doloroso di questa tragedia è che sono vincolati da legami sentimentali: i figli, quelle giovani vite che per istinto essi proteggono, e questo istinto è più forte della loro morale”.  

Il lavoro degli uomini d’affari è incomprensibile per coloro che si guadagnano da vivere con il sudore delle loro capacità professionali, siano esse artigiane che intellettuali.

Non sono filosofi, non sono biologi o sociologi: se lo fossero tutto precederebbe meglio. Si intendono solo di affari e tuttavia si erigono ad arbitri della sorte di tutta la massa umana”.  

L’eristica è l’arte di ottenere ragione anche quando non la si ha.

Tale conclusione non aveva alcun rapporto con le premesse, tale premessa è un impostura perchè sviluppata ad arte in vista della conclusione”.  

Anche i pregiudizi andrebbero aggiornati, adattati all’ipocrisia corrente.

Era rettore a riposo dell’università, la cui mente ristretta era un deposto di luoghi comuni in voga nel 1870 e che non si era mai sognato di aggiornare”.  

La misericordia non stabilisce giustizia perché non riconosce diritti, è solo utile a consolidare il potere.

Ernest aveva ragione quando paragonava la beneficienza ad un cauterio su una gamba di legno, e la miseria ad un ulcera che bisogna levare, invece di mettervi su un impiastro. Il suo rimedio era semplice dare all’operaio il prodotto del suo lavoro, e una pensione a coloro che sono invecchiati lavorando; non ci sarebbe più stato bisogno di elemosina”.  

La bellezza di una forte esternazione dei sentimenti mette in ridicolo ogni pudore.

Mi strinse fra le braccia prima che me ne accorgessi, e le sue labbra si posero sulle mie prima che avessi avuto il tempo di protestare o resistere. Davanti alla sincerità del suo ardore, la dignità convenzionale e la riservatezza verginale parevano ridicole”.  

Un paese governato dagli azzeccagarbugli, dai manipolatori di grida, come può garantire giustizia.

Lei è uno specialista in fatto di leggi, soprattutto quando si tratta di trovare il modo migliore per sfuggire ad esse o di farne di nuove a vantaggio delle classi privilegiate”.  

La plutocrazia serve il potere e non il popolo con un’arma invincibile: l’elusione

Dal primo all’ultimo, professori, predicatori, editori, sbrigano il loro lavoro servendo la plutocrazia, il loro ufficio consiste nel propagare solo idee inoffensive o elogiative sui ricchi. Tutte le volte che tentano di propagare ide minacciose per la plutocrazia, perdono il posto, e si riducono a livello del proletariato e vegetano nella miseria o diventano agitatori”.  

Il perbenismo è funzionale solo alla conservazione dei privilegi.

“Ovunque esiste una classe dominante, dagli interessi di questa e dai suoi sentimenti classisti ha origine gran parte della morale pubblica”.  

Conosciamo solo gli artisti che sono venuti a contatto con il potere, non conosceremo mai coloro che l’hanno avversato.

La stampa, il pulpito e l’università manipolano l’opinione pubblica, stabiliscono il clima mentale del Paese. Quanto agli artisti, non hanno che piegarsi al gusto più o meno ignobile della plutocrazia”.  

La presenza di poveri è la prova materiale che la ricchezza è un furto.

Ho capito che tutte quelle patate e quel pane e quel latte mi appartenevano e che non avevo fatto niente per produrle. Altri avevano lavorato per produrli e ne erano stati privati poi. E quando sono sceso in mezzo ai poveri, ho trovato coloro che erano stati derubati, coloro che erano affamati e miserabili perché derubati”.  

Siamo ormai con un piede nella terza guerra mondiale.

L’oligarchia voleva la guerra perché aveva molto da guadagnare negli avvenimenti che avrebbe suscitato un conflitto, nei trattati internazionali e nella firma di nuove alleanze. Inoltre, il periodo delle ostilità doveva apportare un consumo notevole del sur plus nazionale, ridurre le fila degli scioperanti che minacciavano tutti i Paesi e dare all’oligarchia il tempo di maturare i suoi disegni ed attuarli”.  

Il Commercio è un esercizio sterile per la crescita di una società. Non produce servizi, non produce beni, non produce idee, bensì rendite di posizione per chi lo pratica e costi aggiuntivi al consumatore che non può servirsi direttamente alla produzione.

Invece di un paradiso, scoprii l’arido deserto del commercialismo. Non incontrai una persona onesta, nobile, attiva, ma ne trovai parecchi che grufolavano nel marciume. Non trovai altro che egoismo smisurato di gente spietata, e un materialismo gretto ed ingordo praticato e pratico”.  

Per scongiurare il pericolo della rivolta delle menti hanno inventato le droghe e la televisione.

C’è una forza superiore alla ricchezza, superiore che non può esserci strappata. La nostra forza, la forza del proletariato, sta nei nostri muscoli, nelle nostre mani che votano, nelle nostre dita che possono premere un grilletto. È la forza primitiva, alleata della vita, superiore della ricchezza, e che la ricchezza non può cancellare”.  

Le multinazionali fagociteranno i ricchi e la borghesia. Quest’ultima non ha ancora capito che storicamente è una classe di transito, una camera di decompressione. Sarà la prossima vittima del potere finanziario che essa stessa ha alimentato.

I lavoratori non hanno niente di concreto da perdere: la loro parte di ricchezza nazionale fatta di abiti, mobili e, in casi rarissimi, una casa libera da ipoteche. Voi invece disponete di una ricchezza concreta e la plutocrazia ve la porterà via”.  

 

 Messina 31/12/2011

Lacerti tratti da:

Il tallone di ferro” – 1907

Jack London