L’Attenzione

Vincere è cosa seria, tra le più serie esperienze che può fare un uomo. In tale circostanza egli porta addosso il fardello del mito e l’onere di dover essere all’altezza della sua affermazione.

“Non tutti hanno l’orgoglio smisurato dell’eroe, non tutti soffrono delle proprie sconfitte con la stessa intensità, e il dolore che provano nel perdere è troppo breve, e viene ben presto dimenticato; mitigato da innumerevoli scuse, come la distrazione, la stanchezza, l’eccessiva sicurezza nei confronti di un giocatore ritenuto più debole.”

Se si vuole vincere, bisogna tenere sempre alta la soglia di vigilanza. Curare ogni minimo dettaglio senza pause o distrazioni.

Il tuo difetto è la disattenzione! L’attenzione come se la posta in gioco fosse la tua stessa vita, o meglio, quella delle persone che ti sono più care. Tutto il resto: la strategia, la tattica,lo studio delle aperture e dei finali, tutto ciò è corollario che diventa superfluo se viene a mancare questa forma di attenzione.”

Chi guarda esercita un istinto oftalmico, chi vede traduce le immagini che si imprimono nella retina in pensieri ed emozioni. La prima è attività biologica la seconda intellettuale.

Mi ero accorto di un risveglio in me dell’attenzione, di quell’attenzione di cui mi aveva parlato con tanta serietà, e che non riguardava solo il gioco degli scacchi ma si estendeva al mondo circostante. Si trattava di <vedere> e non soltanto di <guardare>.

Scegliere impone due sacrifici: quello di onorare la scelta e quella di abbandonare le altre possibilità. La scelta operata va praticata fino in fondo, con passione e fino alle estreme conseguenze, anche per tributo e rispetto verso ciò che si è scartato.

Ogni scelta implica, di per sé, l’abbandono di tutte le alternative. Se non fossimo costretti a scegliere, saremmo immortali.

I segreti come le emozioni ci legano a coloro con cui si condividono.

Non c’è nulla che ci avvicini di più a una persona quanto il condividerne un segreto.

La volontà ed il desiderio sono i motori dell’umanità. Attraverso di loro si può aspirare a qualsiasi traguardo.

Esiste nella nostra mente una sorta di confine che nella vita (intendo dire: nella vita di tutti i giorni) ci manca sempre lo stimolo necessario a raggiungere, ma superato il quale tutto si fa possibile. Quando varcavo quella soglia diventavo invincibile.”  

In gara pensare come l’avversario aumenta notevolmente le possibilità di successo.

Potevi attaccarmi in maniera diversa; Pensando che io non vedessi il gioco, hai tentato più volte di indurmi in tranelli puerili, senza pensare che io, invece, la scacchiera l’avevo sotto gli occhi né più né meno come l’avevi tu.”  

Carmelo Celona

17.09.2012

Lacerti tratti da:

La variante di Lüneburg ” – 1993

di Paolo Maurensig