Ho un’idea

Oggi, sempre più spesso, per sopravvivere bisogna umiliare la propria preparazione.

Venivamo pagati un tanto ad umiliazione. Soprattutto per accantonare la nostra cultura umanista.

Il fascino che hanno i pratici sugli stupidi.

Quelli che si fermano di fronte alle  competenze specialistiche  di un idraulico non concedono fiducia a chi inventa, perché inventare inventano tutti, che ci vuole? Ma sgorgare un lavabo….

Un’estrema disponibilità altrui rende inverosimile l’offerta e fastidioso chi l’avanza.

<Sempre scarso ai vostri comandi> mi diceva un portiere gentilissimo quanto esagerato nella disponibilità.

L’esibizione del dolore è un atteggiamento che invece di ispirare la pietas sconcerta.

Il dolore, o meglio la sua recita, non favorisce la comprensione.

L’avvilente grigiore della mediocrità:

I mediocri, opachi personaggi dal modesto spessore”  

Quando Milano per chi vi emigrava non era per nulla un piacevole dissetante.

Milano va presa per il petto, se non vuoi che ti prenda per il culo.”  

Sono tutti riformisti ma nessuno spiega esattamente cosa vuole riformare.

La rivoluzione è scomoda. Meglio il riformismo. Che magari ti concede  dei momenti liberi per distrarti.”  

Non basta la buona volontà per essere creativi. Il guaio è che spesso fare e creare si confondono ed il primo si traveste del secondo.

<Io ho un’idea> rilevò. Quando il discorso comincia con questa premessa e consigliabile chiudersi in difesa. L’esperienza mi ha insegnato che <ho un’idea> lo dice soprattutto chi non ne ha e scambia un’intenzione per un’invenzione.

La novità anche se risolve il problema ha il torto, agli occhi dei molti, di stravolgere le loro tranquillizzanti consuetudini.

La novità è il difetto più difficile  da superare in un’idea. L’originalità è spesso un handicap.  L’eccesso di originalità, l’essere troppo avanti, troppo innovativi, è portato come causa di un mancato riscontro positivo.”  

Quando i luoghi del nostro passato cambiano fisionomia, non sono loro ad essere cambiati, ma qualcosa è cambiata in noi.

“Tornare nei posti dell’adolescenza è stringente. E’ utile per capire se l’adolescenza è veramente finita. ”

In città l’arrivo dell’estate è annunciato dal profumo dei tigli dei viali alberati.

C’era un profumo di tigli che sapeva di scrutini e d’esami.”  

La malattia e la morte sono fatti naturali, i matrimoni un po’ meno.

Rientrai a Milano. Le novità erano tre: Roberto s’era innamorato, aveva avuto un attacco ischemico e si voleva sposare. Tre eventi contemporanei ed imprevedibili.<L’unico grave è il matrimonio> commentò Nino.”  

Carmelo Celona

24/06/2012

 

Lacerti tratti da:

quando la rugola non c’era ” – 2007

non ci sono più i cretini di una volta ” – 2008

Enrico Vaime