Progetto di Riabilitazione Civile della ex Casa del Portuale – Messina

Ex Casa del Portuale”

 Via Alessio Valore – Messina

 

Committente:

Genio Civile di Messina

 

Coordinatore 

– ing. Gaetano Sciacca

 

Progettista:

– arch. Carmelo Celona

 

Coollaboratori

– arch. Antonella  Giuffrè

– geom. Ferdinando Micalizzi

 

Progettazione Partecipata con:

–   Teatro Pinelli

 

Il progetto riguarda  un organismo architettonico sito in un’area destinata ad collegate all’attività portuale, un tempo destinato al dopo lavoro dei portuali. L’edificio da tempo abbandonato vigeva e ancora vige in condizioni di estremo degrado ed era stato occupato da un gruppo di cittadini, nell’ambito del fenomeno delle occupazioni dei beni comuni abbandona che in quel periodo si viluppo come fenomeno di protesta civile in tutta Italia.

L’attività di denuncia fu sostenuta da numerosi intellettuali e artisti, tra i quali lo street artist “Blu” che sul prospetto principale dipinse un affresco di grande valore artistico dai contenuti iconografici di forte denuncia.

La proprietà del bene era del Genio Civile di Messina il quale volle intraprendere quello che fu il primo, e forse l’unico, esperimento, di riabilitazione di un bene comune abbandonato, progettato con i latori della denuncia.

Fu istituito un laboratorio di progettazione partecipata al quale dettero il loro contributo anche illustri giuristi che dipanarono lo scenario tecnico giuridico in cui si incardinava l’inconsueta progettazione.

L’ipotesi progettuale mirava a rifunzinalizzare l’edificio attraverso una serie di dispositivi che lo destinavano ad uffici regionali e al piano primo, al piano terra ad attività teatrali ed espositive, nelle cui aree esterne a stand fieristici e una stazione-officina di bike sharing.

Al piano primo era previsto ristorante-bar specializzato in cucina tradizionale mentre il terrazzo era predisposto per proiezioni cinematografiche all’aperto.

E’ stata prevista una nuova articolazione delle coperture finalizzata alla protezione del prezioso dipinto murale e all’accoglimento di un mimetizzato impianto di pannelli fotovoltaici che facevano del nuovo organismo architettonico riabilitato un involucro che produceva energia pulita ed alimentava tutte le previste attività dal punta di vista energetico producendo economie per sostenere il rateo del prestito iniziale per avviare i lavori.

Dal punto di vista urbanistico le nuove destinazioni erano strategiche dal punto di vista della funzionalità urbana e territoriale e dal punto di vista trasportistico. La stazione di bike sharing era a pochissima distanza da tutti i terminali di mobilità urbana ed extra urbana.

Elaborati Grafici e Rassegna Stampa

Stat di Fatto e affresco di BLU