la Casa Negata
Seminario sul tema:
“La Casa Negata”
Domenica: 13 aprile 2014 – ore 17.00
Casa dello Studente- Messina
evento organizzato dal Comitato Studentesco
relatore
– arch. Carmelo Celona
La relazione dell’arch. Celona
“Messina: I quartieri ultrapopolari e le case degli operai in Italia e in Europa tra ‘800 e ‘900″
illustra come dagli esiti del Piano Borzì che ha negato il diritto alla casa a quasi 50.000 cittadini messinesi siano sorti i quartieri ultra popolari. Chi ricostruì la città di Messina dopo il terremoto del 1908 realizzò palazzetti di lusso e case economiche scordando di realizzare le case popolari disattendendo la Legge Luzzatti del 1903, lasciando senza abitazione i ceti meno abbienti che a partire dal 1922 furono insediati in quartieri ultra popolari realizzati con alloggi impropri, insufficienti per ergonomia e inadatti per qualità antisismica ed edilizia. Ciò generò una enorme asimmetria di trattamento sociale che ancor oggi manifesta in modo eclatante la sua aberrazione sociale con autentici ghetti costituiti da baracche e alloggi impropri in tantissime zone periferiche della città. Quartieri dove attecchisce ogni tipo di devianza e dove la depressione e l’emarginazione sociale sono raccapriccianti. Cittadini che vivono oggi le stesse condizioni di degrado sociale degli inurbati dell’Inghilterra dei primi anni del XIX secolo, denunciate prima da Alexis de Tocqueville nel 1815 e poi da Friedrich Engels nel suo nel suo trattato sulle “Condizioni della classe operaia in Inghilterra” dal quale scaturì un dibattito europeo che condusse alla prima legge di igiene e sanità e alla concezione di nuove tipologie edilizie che in futuro verranno definite come “architettura domestica per le classi lavoratrici”. Illustrata tutta la vicenda storica dei quartieri popolari in Europa a partire dai proto quartieri popolari concepiti già nel ‘700 in Galles per gli operai delle ferriere e quelle di Etruria di Stefford al quartiere di Cromford nel Derby Shire del 1771, l’esperimento italiano della comunità operaia di S. Leucio a Caserta fino ai primi quartieri italiani realizzati da Alessandro Rossi a Vicenza a partire dal 1869. Lo sviluppo di una manualistica specializzata e la nascita delle città operai immerse nel verde: le città giardino. Tutto un processo di sensibilizzazione verso le dimore popolari che ha cambiato il volto di tutte le città d’Europa e di quelle italiane ed è stato il lievito dell’urbanistica moderna. Leggi, regolamenti e normative che hanno sancito il diritto alla casa per le classi meno abbienti ovunque tranne che in riva allo Stretto, dove ancora adesso la casa è un diritto negato.