Mobilità urbana e infrastrutture
Seminario sul tema:
“Mobilità urbana e infrastrutture”
Giovedì: 10 aprile 2014 – ore 17.00
Casa dello Studente
evento organizzato dal Comitato Studentesco
interventi:
– prof. Cosimo Inferrera (emerito docente di patologia medica dell’università di Messina);
– arch. Carmelo Celona (urbanista);
La relazione del prof. Inferrera,
“Il Ponte di Camaro: le prospettive” ,
illustra le condizioni di abbandono del Ponte ferroviario di Camaro che sorvola da oltre 100 anni una zona storica della città di Messina, realizzato in epoca umbertina. Una struttura strategica per il sistema di comunicazione regionale, oggi dismesso da RFI e che versa in condizione di assoluto degrado. Il professore dimostra come il riuso del Ponte e del suo relativo tracciato, che collega il centro della città alla costa tirrenica, nell’ambito di una visione generale del sistema di mobilità urbana e territoriale di Messina, potrebbe assumere un ruolo strategico. Così illustra alcune ipotesi di riabilitazione dell’imponente infrastruttura, che in città riveste anche un ruolo simbolico, il cui riuso potrebbe assumere una forte valenza paesaggistica essendo il tracciato molto panoramico. Infine affronta il tema della bellezza del paesaggio messinese facendo un parallelo tra la biologia e la bellezza del territorio, e con una magistrale breve lectio di anatomia umana spiega la necessità di usare come modello metaforico, nella pianificazione territoriale, la perfetta cooperazione degli organi del corpo umano che danno vita alla magica macchina “uomo”, per un più equilibrato e armonico uso dei sistemi urbani e delle infrastrutture territoriali.
La relazione dell’arch. Celona,
“Sistemi di Mobilità Urbana e territoriale e Disciplina dei suoli – Necessità di un approccio integrato tra trasporti pubblici e pianificazione territoriale”,
illustra l’utilità del trasporto pubblico, da preferirsi al trasporto privato. La necessità di abbandonare l’idea che i trasporti pubblici debbono dare un utile ad ogni costo e accettare che la mancanza di profitti giustifichi serenamente disservizi e disagi sociali. I costi relativi al trasporto pubblico, se occorre, debbono essere corretti con risorse pubbliche. I trasporti comuni devono essere considerati servizi sociali. I costi sociali di un sistema trasportistico pubblico sono sempre più bassi di quelli di un sistema trasportistico che predilige l’uso dei veicoli privati. Un sistema di trasporti collettivo quando è funzionale, efficiente, e diffuso sul territorio e garantisce percorsi e frequenze minime rappresenta per l’utenza la soluzione più economica e veloce. I tempi d’attesa al di sotto dei 10 minuti sono condizio sine qua non affichè il sistema sia preferito dagli utenti ad altri mezzi di spostamento.
Illustra inoltre l’asincronia cronica tra la pianificazione e l’attuazione delle infrastrutture di mobilità e gli strumenti urbanistici locali (P.R.G., ecc..). La progettazione dei sistemi di mobilità e le previsioni d’uso dei suoli viaggiano inspiegabilmente a velocità diverse. Si registra, almeno in Italia, un ingiustificato grande divario tra i due ambiti che fa sì che le funzioni insediate sul territorio in attuazione degli strumenti urbanistici spesso non siano supportati dalla realizzazione di infrastrutture: ciò ne decreta la sterilità.
Lo studio sottolinea alcuni casi di clamorosa sterilità di funzioni territoriali e/o urbane che a causa della carenza di appropriate infrastrutture di mobilità non hanno sviluppato la loro potenzialità, ed illustra, infine, alcuni modelli strategici di pianificazione dei trasporti: modelli che non possono prescindere dall’essere simbiotici con gli strumenti di pianificazione, siano essi di vasta scala che di dettaglio urbano.