La nascita della Casa Operaia

Ciclo di tre Seminari:

Dipartimento di Scienze Umane e Sociali – UniMe”

Corso di Sociologia Urbana – prof. Pierpaolo Zampieri

 

Secondo  Seminario

Mercoledì : 27 novembre 2013 – ore 15.00

Università di Messina, via T. Cannizzaro

 

evento organizzato dal UniMe

 

La relazione dell’arch. Celona

I Quartieri Popolari e la vicenda della Casa degli Operai in Europa e in Italia agli inizi del ‘900 – La Casa operaia Negata – Messina dopo il 1908″

illustra tutta la vicenda della nascita della della tipologia edilizia della casa economica e popolare. Una vicenda che si sviluppa nei paesi anglosassoni ad alta vocazione industriale nei quali vengono realizzati i primissimi quartieri popolari funzionali alle fabbriche per insediare la classe operaia.

Da queste necessità abitativa per le classi lavoratrice ebbero luogo i primi quartieri popolari, le prime leggi di Sanità edilizia e abitativa, i primi manuali per la progettazione dell’edilizia domestica destinata alle classi lavoratrici.

Anche in Italia, agli inizi del ‘900,  si ebbe un notevole sviluppo di quartieri ed edilizia economica e popolare ubicati nel centro o in espansione delle città che cominciavano a vivere il fenomeno della industrializzazione.

Le tipologie per l’edilizia economica e popolare divennero autentici paradigmi progettuali dal forte portato ideologico che migliorarono i rapporti sociali e la convivenza civile in tutte le città d’Italia e d’Europa.

A Messina dopo il terremoto del 1908 per supplire all’enorme fabbisogno di edilizia economica vennero realizzati, tardivamente, dei villaggio ultrapopolari, ubicati in luoghi avulsi dalla città e lontani dai suoi nuovi margini. piccole casette in buona parte monovani o al massimo bivani poco ergonomiche con inadeguati servizi igienici.  Questi agglomerati presto si tradussero in quartieri ove si sviluppo un forte degrado civile e sociale ancor oggi irrisolto.