Messina post 1908: l’estetica della città risorta e i falsari della memoria
![convegno su la città risorta dopo il 1908](https://www.carmelocelona.com/wp-content/uploads/2011/04/convegno-su-la-citta-risorta-dopo-il-1908-scaled.jpg)
Convegno sul tema:
“Messina: La città risorta e i falsari delle Memoria”
Messina 12 aprile 2011 – ore 17.00
Galleria Provinciale d’Arte Moderna e Contemporanea
via XXIV Maggio – Palazzo della Provincia – Messina
evento organizzato da:
Settimana delle Cultura 2011
provincia Regionale di Messina- Assessorato alla Cultura
Introduzione:
– dott.ssa Angela Pipitò (Dirigente Assessorato Cultura);
Relatore:
– arch. Carmelo Celona
La relazione dell’arch. Celona
“ Messina dopo il 1908: Gino Coppedè e i suoi epigoni””
analizza l’influenza esercitata dalle opere di Gino Coppedè, uno dei primi architetti intervenuti nella ricostruzione, nell’ambiente cittadino. Lo Stile Coppedè a quel tempo era uno degli status simbol più ricercati dalla borghesia industriale positivista e dall’aristocrazia italiana. I suoi linguaggi riproposero a Messina un passato falsifico, espresso con stilemi e linguaggi che pur totalmente esogeni all’antica tradizione siciliana furono accolti con entusiasmo dalla nuova classe egemone che si impaludò di una veste improbabile ma suggestiva ed efficacie al suo radicamento.
La cifra mendace di Coppedè fu grandemente emulata da una nutrita schiera di architetti autoctoni che presto si trasformarono in suoi epigoni, diffondendo in tutta la città in maniera epidemica le nuove architetture neo eclettiche marcatamente coppedeane. Una operazione reazionaria che censurò ogni istanza modernista lasciando pochissimo spazio ai verbi floreali di Ernesto Basile.
Nella città fu fatto riemergere un passato falso che snaturò l’identità secolare della città contribuendo a quella cancellazione di segni di cui la gestione della ricostruzione urbanistica fece tabula rasa.