Il Piano Borzì: controstoria di un paradigma
Seminario :
Sabato 25 maggio 2013 – ore 17.00
Sede:
ex Casa del Portuale – via Alessio Valore – Messina
evento organizzato da:
Teatro Pinelli
Relatore:
– arch. Carmelo Celona
La relazione introduttiva dell’arch. Celona
“Il Piano Borzì e l’Urbanistica Moderna : controstoria di un paradigma”
illustra l’anacronismo storico e gli errori progettuali in odor di sospetto politico del Piani di Rinascita della città di Messina dopo il terremoto del 1908.
Un’analisi retrospettiva del P.R.G. redatto dall’ing. Luigi Borzì che indaga le sue scelte di fondo, la sua concezione progettuale ed ideologica comparando tutto con esperienze collaterali compiute in Italia ed in Europa negli stessi anni e in anni precedenti al periodo in cui furono adottale le scelte urbanistiche per la riedificazione della città dello Stretto.
Dopo un viaggio nella “città nella storia” vagliando tutte le tipologie urbane del passato, dalla città ippodamea a quella greca, da quella romana e quella medievale, da quella rinascimentale a quella barocca, si indagano i processi culturali ed ideologici fondati sulle idee e sui modelli democratici di aggregazione umana proposti da pensatori come Tommaso Moro (Utopia) e Tommaso Campanella (la città del sole) Francesco Bacone ( Nuova Atlantide) che hanno condotto alla concezione, della “città moderna”.
Dalla secolarizzazione di queste idee e dai processi di trasformazione civile, scientifica, tecnologica, sociale, scientifica ed economica generati dalla rivoluzione francese e dalle spinte illuministiche che determinarono la rivoluzione industriale comincia il viaggio nell’urbanistica moderna si illustrano i modelli ottocenteschi delle città degli utopisti e dei movimenti delle “città giardino” delle “ città lineari”; delle “città industriali” ecc..;
Attraverso questo percorso l’analisi giunge al Piano di Luigi Borzì, il quale viene comparato alle esperienze di disciplina urbanistica già esplorate. Emerge con chiarezza tutto l’anacronismo del progetto della nuova Messina. Esplorato nel dettaglio: il disegno urbano; quello infrastrutturale; la tipologia urbana adottata (insula: l’isolato); la scelta della tipologia edilizia (il comparto) ; le destinazioni d’uso; i limiti d’altezza; etc, risultano con evidenza del tutto controindicati al fabbisogno che l’emergenza sociale post sisma imponeva.
Una cancellazione totale di molti riferimenti fisici del passato e del mancato recupero del millenario centro storico. Un taglio di radici e d’identità.
La risorsa spazio urbano, rimodulata e ampliata è stata distribuita, ai superstiti, in maniera sperequata. determinando asimmetrie di trattamento sociale e civile di cui la città ancor oggi soffre.
Le perniciose scelte del Piano Borzì sono la causa del degrado dei quartieri ultra popolari posti ai margini del nuovo perimetro urbano, caratterizzati prevalentemente da alloggi impropri.
Quartieri dalla qualità urbana, sociale e civile pessima dove sono stati insediati coloro rappresentavano l’errore di calcolo demografico del Piano.