L’architettura è un’idea che prende forma. È una storia che si plasticizza. Le città sono fatte di architetture, di palazzi, di monumenti, di spazi modellati dall’architettura. Le città sono la forma della Storia. “Quando visitiamo una città lo sguardo percorre le vie come pagine scritte” I. Calvino. Se la scrittura racconta il pensiero dell’uomo la città narra come egli vive o ha vissuto.
E’ proprio lì, incastrato “Fra larghi colli pensili sull’acque delle isole dolci del dio”, il magnifico Teatro Antico di Tindari, quasi a precipizio. “Luogo dove fino a qualche anno fa
Per fortuna si riprende a parlare della valorizzazione dell’esperienza espressiva di Giovanni Cammarata. Si assiste ad un dibattito che contrappone chi asserisce che l’opera del Cavaliere ha grande valore artistico
Mi mette a disagio la sottrazione di bellezza compiuta a discapito del paesaggio siciliano e della costa in particolare da parte di una feroce e dilagante edilizia, non solo abusiva.
Uno spazio di ristoro in ferro vetro, alieno, in un tempo dove l’impensabile è avvenuto, pare un bavaglio anche per l’architettura messo sulla bocca di uno degli edifici più visibili
Lo Stretto visto dai punti più panoramici della città è una visione magica, disturbata da masse architettoniche che con il loro atteggiamento inconsulto ne disturbano l’incanto. In alcune prospettive questo
La ricostruzione della città di Messina dopo il terremoto del 1908 sarebbe potuto essere il laboratorio ideale per applicare i principi dell’urbanistica moderna, divenendo vero paradigma della “modernità” urbana, essendo
Ormai da tempo il centro storico della città di Messina è oggetto di un diffuso contenimento del degrado degli involucri architettonici attraverso l’impacchettamento di elementi che collassano per vetustà e
L’estetica e l’espressione di un rapporto oscillante tra stile e moda. Lo Stile è un atteggiamento formale immutabile, fatto di regole, canoni, proporzioni. Una lingua vera e propria che ha
L’Obsolescenza Obsolescenza viene dal Latino “obsoleo”: ciò che non è più praticato o utilizzato. Qualcosa che non è più adatto allo scopo originale. Ciò vale anche per l’architettura, soprattutto per
Fu Carducci ad inventare la metafora del “Il manzonismo degli stenterelli”, alludendo a quei letterati che travisando l’insegnamento manzoniano si compiacevano di una prosa leziosa, artificiale ed insensata. Parafrasando il
La capitozzatura feroce degli alberi cittadini ci restituisce inedite cartoline a colori della Messina risorta dopo il 1908, della quale tutti conserviamo l’immagine in bianco e nero o seppiata delle
Con la Chiesa di S. Pietro e Paolo d’Agrò di Casalvecchio completiamo il percorso evolutivo di quelle opere che sono le matrici dell’Architettura Arabo Siculo Normanna. Opere che sono il
Se San Maria di Mili si può considerare la matrice traballante e imperfetta di una delle più esaltanti espressioni dell’architettura mondiale di tutti i tempi (lo Stile Arabo Siculo Normanno),
Il bimbo davanti alla folla sghignazza. Tutti fanno spazio affinché l’obiettivo del fotografo possa inquadrare la teatrale esposizione. Siamo a Messina nel periodo di Carnevale del secondo dopoguerra. Questo spiega
La chiesa di San Maria di Mili è un’architettura che commuove e intenerisce per il suo essere embrione di tutto il campionario stilistico che l’Architettura Arabo Siculo Normanna declinerà nella sua
L’architettura Arabo Siculo Normanna è un sommo esempio di architettura inclusiva che offre nuovi stilemi che sono la sintesi di cifre esogene e di codici locali mantenendo continuità con la
Quell’istintivo quesito che sorge nella mente di chiunque alzi gli occhi per guardare il prospetto del Palazzo e si sofferma sui capitelli delle lesene che reggono il timpano e tutte
All’inizio del XX secolo la scienza cominciò a formulare le nuove leggi della fisica che porteranno alla fisica nucleare. Nel 1900 il fisico tedesco Max Planke elaborò la Teoria dei
Il centro storico di Messina da molti decenni è in fase involutiva. La visione del paesaggio urbano della città peloritana è caratterizzata da un forte caos formale. La città anacronistica
Un tempo nella distratta città di Messina, dal 1952 al 2002, per cinquant’anni, ogni Natale vi era un presepio di vero valore artistico e culturale. Un presepe negletto, allestito puntualmente,