Un po’ più di moralità

È libero colui che è governato solo dalle sue passioni.

“Conquistare le passioni mi pare di gran lunga più difficile che conquistare il mondo con la forza delle armi”.

L’opera del genio è l’unico mezzo che contrasta la morte. Libri, poesie, architetture, sculture, opere d’arte e d’ingegno, consentono ha chi le concepisce di sopravvive oltre la morte e continuare ad esistere e comunicare.

Le opere di artisti e letterati hanno vita più lunga delle gesta di soldati, di statisti e mercanti. I poeti e i filosofi vanno più in là degli storici”.

La moralità come valore universale è la soluzione a tutte le guerre.

Un mondo <più giusto> è forse quel che noi tutti, ora più che mai, potremmo pretendere. Un mondo in cui chi ha tanto si preoccupa di chi non ha nulla: Un mondo retto da principi di legalità e ispirato ad un po’ più di moralità”.

La violenza distrugge la comunione umana poiché genera sempre odi insanabili che non potranno mai essere sopiti nè dalla ragione nè dal tempo.

Una forma di violenza ne genera un’altra. Solo interrompendo questo ciclo si può sperare in una qualche soluzione, ma nessuno sembra disposto a fare il primo passo”.

E’il sistema dell’informazione e coloro che lo gestiscono ormai che stabilisce il livello delle civiltà. Un invisibile entità che manipola ogni realtà e ogni coscienza.

La risposta della redazione è stata: <No. Il pubblico americano non è ancora pronto>. La verità è che si deve evitare tutto ciò che può umanizzare la figura del <nemico>, tutto ciò che può spiegare le sue ragioni. Il nemico va demonizzato, va presentato come un inaccettabile mostro da eliminare”.

Una bugia reiterata, declinata, con enfasi, in televisione o sui giornali diventa più vera della verità e non può più essere smentita.

Una mattina ho fatto il giro di tutti gli ospedali della capitale alla ricerca di quei malcapitati. Non ne ho trovato uno. Non esistono. Questa storia era falsa, ma una volta trasmessa nessuno si è preoccupato di smentirla”.  

Non solo l’occidente non riesce più a concepire civiltà e cultura culture, ma ha persino il vizio crudele di imporre la sua atroce democrazia globalizzata. Il diritto all’autodeterminazione dei popoli ovunque nel mondo è calpestato dall’imperialismo capitalista dell’occidente. Ovunque esso si insedia allignano miseria e dolore.

L’attuale, diffusa indifferenza verso quel che sta succedendo agli afgani ha radici profonde. Anni di sfrenato materialismo hanno ridotto e marginalizzato il ruolo della morale nella vita della gente, facendo di valori come il danaro, il successo e il tornaconto personale il solo metro di giudizio”.  

 

Carmelo Celona

24/04/2013

 

Lacerti tratti da:

Lettere contro la guerra” – 2002

Tiziano Terzani

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