Come un veleno

E’ sempre questione di punti di vista e delle loro dimensioni, dei loro rapporti di grandezza. C’è il punto di vista del singolo e il punto di vista della natura.

“La vita non ha il ben che minimo senso, è meglio esistere poco, pochissimo, evitare di avere medaglie e un nome che si ricordi. Se ogni foglia avesse un nome, in autunno passeremmo il tempo a piangere”

Spesso i rimedi sono peggiori del male. Sopratutto quando chi li prescrive ricopre quel ruolo al di sopra delle proprie capacità e della sua conoscenza. A volte la soluzione di gravi problemi è posta nelle mani di rare incompetenze.

<Adesso mangiamo> taglia corto Claudio, che non ha voglia di scegliere. <Le principali cause dei problemi sono le soluzioni>

La difficoltà è bellezza. Il sacrificio per raggiungerla il suo piacere.

Qui sento la voce di un’anima che è destinata a soffrire più delle altre. Non ti abbattere. Lo so, sembra una bestemmia, ma cerca di proteggere il tuo dolore, in cambio un giorno avrai gioie rare. Abbi coraggio, continua a scrivere e vai fino in fondo, sarà un viaggio difficile e bellissimo

La moderazione non produce alcuna emozione e l’indifferenza è segno di una mancanza di attenzione e di rispetto verso il prossimo. L’alterigia, sufficienza e presunzione.

Era entusiasta e indignato, indifferente mai

I figli degli eroi soffrono il mito paterno e avrebbero preferito essere figli di un anonimo, placido e presente ragioniere del Catasto. Essere figli di qualcuno censura per sempre il bisogno esistenziale di essere sé stessi.

Quando è nata io non c’ero stavo a Berlino in una casa occupata a finire il mio primo romanzo, trecento pagine di viscere e pensieri”.

Sui pochi errori dei grandi si accanisce inesorabile il giudizio implacabile ed unanime della mediocrità.

Al funerale i miei parenti mi guardavano con riprovazione, avevano l’espressione di chi finalmente ha un motivo inappuntabile per disprezzare e sentirsi migliore di qualcun altro.. ” .

A volte non si può che invidiare coloro che vivono senza essere mai sfiorati da un perché, placidi e indifferenti come gatti al sole.

Lui aveva sempre invidiato le persone del suo palazzo, coppi comuni che facevano figli e sacrifici e non leggevano nulla, che amavano la vita per quella che era, senza volerla diversa .. ”.

Demotivare gli insegnati è un crimine contro l’umanità.

Sono passati gli anni. Roberta ha continuato svogliatamente a insegnare, ripetendo le lezioni come un disco impolverato. Non voleva imparare neanche più i nomi degli alunni, li chiamava coso o bellina, metteva sei a tutti senza ascoltarli. L’amarezza le era entrata dentro come un veleno che non poteva sputare”.  

 

Carmelo Celona

21/02/2013

 

Lacerti tratti da:

I professori e altri professori ” – 2003

Marco Lodoli