Autentici atti d’erotismo

Le sorelle celesti di Orazio si sono assopite!

“Orazio mi ha insegnato che l’uomo giusto è affiancato da due sorelle celesti che vegliano su di lui, la conoscenza e la pietà.”

Il tragico esito della riconoscenza.

La gratitudine è sempre madre dell’odio e della vendetta.

L’uomo cerca Dio nell’ordine e nella regola, senza chiedersi se il vero Dio non sia proprio il Caos.

Il mondo esige ordine, consenso, remissività a tutti i costi, pretende la resa incondizionata all’ordinamento divino e umano.

Il vero lottatore aspira sempre ad incontrare un grande avversario con l’obbiettivo di batterlo. Solo quella vittoria può rendere onore ai suoi sforzi e ai suoi sacrifici e consentirgli di abbattere il suo vero e solo nemico: i propri limiti.

Fingendo un’allegria eccessiva, ma al tempo stesso con un involontario senso di rispetto, come il lottatore che sale sulla pedana e si accorge di aver finalmente trovato un avversario degno di lui.

Delle parole bisogna usare bene il loro significato.

Nella vita dobbiamo usare le parole con la maggior precisione possibile, se vogliamo che abbiano un valore.

Se c’è un essere imbattibile è la donna innamorata. In essa c’è la natura che esprime la sua volontà, come con i vulcani e i terremoti.

Le donne se amano qualcuno, sono capaci di autentici atti d’eroismo.”  

La morte cancella il ricordo dei difetti dei nostri defunti e ne enfatizza, a volte fino alla idealizzazione, i pregi.

Un uomo amato, una volta morto, diventa un rivale temibile; saresti al nostro fianco a tavola, condivideresti il letto della contessa, ci precederesti furtivo, con il passo leggero dei morti, attraverso le stanze o lungo i sentieri del giardino, saresti presente ovunque.

Impartire ordini  non è preferibile all’amplesso. Implica l’assoluto rispetto verso l’esecutore e l’autorevolezza di chi esercita il comando.

Comandare significa anche essere responsabili, e che per mantenere la disciplina occorre comportarsi con coerenza spietata, ma nello stesso tempo con riguardo e cortesia.

Quando si fa l’amore si pensa nel corpo dell’altro, e si dimentica il nostro corpo e le nostre forme belle o brutte che siano.

Nel crogiolo dell’amore la bellezza si dissolve, nessuno la vede più,  il volto, le gambe, le braccia, i bei seni, tutto si dissolve e si annienta in quella fiamma che è l’amore, non si vede più la bellezza del suo viso o delle sue fattezze.”  

La cortesia è l’unico blasone di cui ci si dovrebbe vantare

Nei grandi duelli della vita ci si deve affrontare sempre, anche nei momenti più critici, usando esclusivamente le armi della cortesia: sono le uniche degne di noi esseri umani.”  

 Essere onesti con gli altri dicendo loro ciò che si pensa e ciò che si crede paradossalmente rende più difficili i rapporti con il prossimo. L’onesta intellettuale non è percepita quasi mai come una forma di rispetto bensì d’offesa. Mentre il silenzio dissimulatore tranquillizza poiché l’altro lo può tradurre sempre con giudizi positivi a suo favore. Meglio stare con un irrispettoso ipocrita che con un rispettoso sincero. Nessuno ama sentirsi dire ciò che è, a costo di circondarsi da avvilenti ipocrisie.

La sincerità è un incidente e non è nemmeno che faccia così bene, come comunemente si pensa. Parlare non risolve i problemi, semmai gli da una lisciatina. Non si può fare affidamento sulle parole, e questo è tutto”  

Le insanabili ferite della provocate dalle parole

Il potere della parola: è l’unico vero potere di cui dispongano imperatori e pontefici, ma anche la gente comune, un potere più crudele e incisivo della lancia e della spada.”  

L’amore non sempre è attratto dalle virtù.

Non amiamo nessuno per le sue virtù; sì, un tempo credevo che gli oppressi, i colpevoli e i riottosi fossero più amati dei virtuosi- ma poi sono diventato vecchio e ho imparato molte cose, e ormai so che i peccati e gli errori non ci spingono ad amare qualcuno più di quanto non facciano la bellezza, la bontà o la virtù.

La crescita interiore avviene attraverso l’acquisizione di nuove consapevolezze prima impensabili o impensate.

Diventiamo tutti saggi in quei momenti imprevisti e veritieri della nostra vita in cui riconosciamo la sorpresa e il cambiamento.”  

Carmelo Celona

31/12/2011

 

Lacerti tratti da:

La recita di Bolzano ” – 1940

Sàndor Màrai