Non è colpa mia

La disumanità del capitalismo manipola il senso del dovere dei lavoratori facendoli agire più negli interessi dei padroni che verso i loro diritti.

“Oggi la mamma è morta. Ho chiesto due giorni di libertà al principale e con una scusa simile non poteva dirmi di no. Ma non aveva l’aria contenta. Gli ho persino detto: <non è colpa mia>.”

Quella strana somiglianza che assumono cane e padrone che nessuna scienza ancora ci ha spiegato.

Il vecchio era come il suo cane. A forza di vivere con lui, tutt’e due insieme in una stanzetta, il vecchio ha finito per assomigliargli. Il cane, da parte sua, ha preso dal padrone un modo di camminare tutto curvo, col muso in vanti e il collo teso. sembravano della stessa razza.

Il desiderio sessuale è sempre stimolato dai dettagli. L’erotismo e la provocazione sono fatti di piccoli e, a volte, impercettibili particolari.

“Si era messa un mio pigiama di cui aveva tirato su le maniche. Quando ha riso ho avuto ancora voglia di lei.”

Certe libertà di movimento sono come certi affetti scontati, ci accorgiamo della loro grande importanza solo quando ci vengono a mancare.

Al principio della mia detenzione, la cosa più dura è stata che avevo pensieri da uomo libero. In seguito non ebbi che pensieri da prigioniero.”  

La memoria è identità. È questo l’elemento che ci rende vivi.

“Ho finito per non annoiarmi più dall’istante in cui ho imparato a ricordare.”

Spesso la vita ci condanna a drammi che si compiono attraverso tragici paradossi.

“<Non si tratta di un comune assassino. Quest’uomo, signori, è intelligente e non si può dire che abbia agito senza rendersi conto di quel che faceva>- Io stavo ad ascoltare. Ma non capivo bene come le buone qualità di uomo normale possono diventare dei capi di accusa schiaccianti contro un colpevole. ”

La caduta morale ed etica di un popolo fa perdere autorevolezza alle istituzioni che lo rappresentano.

Il fatto che la sentenza era stata messa a carico di un’entità così imprecisa come il popolo francese mi pareva che diminuisse di molto la serietà di una simile decisione.”

Essere presenti a se stessi in ogni circostanza è l’unico modo per garantire che nessuno mortifichi la nostra dignità.

E’ all’alba che vengono. E ho passato le mie notti ad aspettare quell’alba. Non mi è mai piaciuto farmi sorprendere: quando mi succede qualcosa, preferisco essere presente.”

Innamorarsi è come iniziare un’altra esistenza. Ci si sente nuovi.

Ho pensato alla mamma. Mi è parso di comprendere perché, alla fine di una vita, si era preso un <fidanzato>, perché aveva giocato a ricominciare. Anche laggiù, intorno a quello ospizio doveva sentirsi liberata e pronta a rivivere tutto.”

Quelle caratteristiche che di una persona ci attirano, spesso sono le stesse che con il tempo c’è la fanno disapprovare.

Ha mormorato che ero molto strambo, che certo lei mi amava ha causa di questo, ma che forse un giorno le avrei fatto schifo per la stessa ragione.

Le malattie che colpiscono i vecchi sono un pretesto che annuncia l’inevitabile.

La vera malattia era la vecchiaia, e dalla vecchiaia non si guarisce.”  

I corpi bagnati che si intrecciano al sole producono un piacere che ha qualcosa di primordiale che ci riporta alla dimensione primordiale anfibia .

Sulla spiaggia si stava bene. Poco dopo è venuta Maria. Era tutta vischiosa di acqua marina si è distesa contro il mio fianco e i due calori, del suo corpo e del sole, mi hanno un po’ addormentato.”  

L’indifferenza dell’alternativa produce quella frustrazione che conduce alla depressione.

Restare lì o andare via? Una cosa valeva l’altra. ”  

La tragedia si annuncia sempre con enfasi teatrale.

Ho sparato quattro volte su un corpo inerte dove i proiettili si insaccavano senza lasciare traccia. Furono come quattro colpi secchi che battevano sulla porta della sventura.”  

Il rifugio nel ricordo dilata il tempo reale e lo rende fecondo.

Più riflettevo e più tiravo fuori dalla mia memoria cose conosciute e dimenticate. Ho compreso che un uomo che fosse vissuto un giorno solo potrebbe senza difficoltà vivere cento anni in una prigione. Avrebbe abbastanza ricordi per non annoiarsi. Da un certo punto di vista, questo è un vantaggio.”  

Quando il tempo scivola sempre sulle stesse consuetudini, perde di senso. Si trasforma in una dimensione immobile dovuta alla sua perenne circolarità.

 “Il guardiano mi ha detto che ero lì da cinque mesi. Per me era sempre lo stesso giorno che scorreva nella mia cella, ed io percorrevo sempre la stessa via.”  

Sono gli odori che più delle altre percezioni sensoriali evocano con emozionante sensibilità i ricordi.

Uscendo ho riconosciuto per un breve istante il profumo e il colore della sera d’estate. Nell’oscurità semovente ho ritrovato ad uno ad uno, come dal fondo della mia stanchezza, tutti i rumori familiari di una città che amavo e di una certa ora in cui mi avveniva di sentirmi contento. Era questa l’ora in cui mi sentivo contento.

La disperata ricerca dell’ossimoro come soluzione.

Quel che mi interessa in questo momento è di sapere se l’inevitabile può avere una via d’uscita.”

Tutto ciò che immaginiamo senza conoscerlo non è veritiero

Ci si fanno sempre delle idee esagerate su ciò che non si conosce.”

L’idea della morte dispera tragicamente il ventenne quanto l’ottuagenario.

Importa poco morire a trent’anni oppure a settanta quando si sa bene che in tutte due i casi altri uomini e altre donne vivranno: ero sempre io a morire, sia che morissi subito, sia che morissi tra vent’anni.”

 

 Carmelo Celona

 02/12/2012

 

 

Lacerti tratti da:

Lo straniero – 1942

  Francois Albert Camus