Il bugiardo
Il valore educativo della scuola pubblica è impareggiabile. Garantisce che tutti giovani, di qualsiasi censo, vivano un momento ideale di democrazia e di uguaglianza, in una stagione dell’esistenza in cui si radicano meglio certi principi che fondano la personalità.
“All’istituto Pencey c’erano un sacco di farabutti. Una quantità di ragazzi venivano da famiglie ricche sfondate, ma c’erano un sacco di farabutti lo stesso. Una scuola, più costa e più ci sono farabutti. ”
Non sempre si può affermare che la vita è bella anche per gli svantaggiati. Certe asimmetrie di partenza spesso sono difficili da equilibrare.
“<La vita è una partita, figliolo. La vita è una partita che si gioca secondo le regole>< Si, professore Lo so. Questo lo so> Partita un accidente. Una partita. E’ una partita se stai dalla parte dove ci sono i grossi calibri, tante grazie- e chi lo nega- Ma se stai dall’altra parte, dove di grossi calibri non c’è ne nemmeno mezzo, allora che accidenti di partita è? Niente. Non si gioca.”
Certi abusi semantici sviliscono l’efficacia suggestionale delle parole.
“ Sono persone eccezionali. Eccezionali, ecco una parola che detesto con tutta l’anima. E’ fasulla.”
La carenza di sensibilità di certi educatori provoca nei giovani processi di rifiuto dell’apprendimento.
“<Ti interessa cosa sei riuscito a dire?><No professore, non molto>dissi. Ma lui lo lesse lo stesso. Non puoi fermare un professore quando vuol fare una cosa. La fa e basta.”
La bugia è una forma di creatività. Certe grame esistenze per essere sopravvissute hanno bisogno di un’immaginazione costante.
“Io sono il più fenomenale bugiardo che abbiate mai incontrato in vita vostra. E’ spaventoso. Persino se vado in edicola a comprare un giornale, e qualcuno mi domanda che faccio, come niente dico che sto andando all’opera.”
Leggere un buon libro è come chiacchierare, riflette, confrontarsi, scontrasi, con un amico al quale poi si resta legati per tutta la vita.
“Quelli che mi lasciano proprio senza fiato sono i libri, che quando li hai finiti di leggere vorresti che l’autore fosse un tuo amico per la pelle e poterlo chiamare al telefono tutte le volte che ti gira.”
Purtroppo la specializzazione spesso camuffa la stupidità.
“Credevo che fosse intelligentissima. Tutto perché sapeva un sacco di cose sul teatro e le commedie e la letteratura e compagnia bella. Se uno in quel campo sa un sacco di cose, ci vuole parecchio per capire se è stupido o no.”
Relativizzare certe mancanze dei ragazzi aiuta ad educarli meglio.
“ <Papà ti ammazza><Ma no che non mi ammazza. Male che vada mi da un altro liscio e busso e poi mi spedisce a quella maledetta scuola militare>.”
Carmelo Celona
Messina 31/12/2011
Lacerti tratti da:
“Il giovane Holden ” – 1945
J.D. Salinger