La vile docilità

L’amorfismo del pensiero di certi interlocutori fa trovare il coraggio per le più ardite trasgressioni, pur di provare finalmente un’emozione e liberarsi dall’oppressione del tedio.

“La conversazione di Charles era piatta come un marciapiede. Vi sfilavano le idee di tutti, nel loro abito usuale, senza suscitare alcuna emozione, nè allegria, nè sogno.”

La traduzione del pensiero non sta nel significato delle parole ma nel tono con il quale si esprimono.

Pronunziavano parole dolci, ma con una voce che tremava di rabbia.

Vi sono uomini mondani per i quali l’idea di una serata da soli, in compagnia di un libro, rappresenta un’istigazione al suicidio.

Non c’è niente di meglio che stare la sera accanto al caminetto con un libro in mano mentre il vento batte ai vetri e la lampada splende.

Nessun esercizio ci rende liberi come la lettura.

Non si pensa a nulla e le ore passano. Si sta immobili e intanto si va a zonzo per i paesi, si crede di vederli, e il pensiero, abbandonandosi alla finzione, si bea dei particolari, segue il filo delle avventure, ci fa immedesimare nei personaggi, e pare che il nostro cuore batta sotto le loro vesti.

Ritrovare i nostri pensieri, le nostre idee, nei libri è la più straordinaria delle magiche emozioni che ci regala la lettura.

Le è capitato di ritrovare in un libro un’idea che vagamente ha già avuto, un immagine oscura che sembra venire da lontano, come l’espressione più completa del suo più riposto sentimento?

Quella doppiezza che si percepisce in tutte le donne rende attraente e irresistibile l’ermetico universo femminile.

Una donna, no: una donna è continuamente impedita. Inerte e flessibile, nello stesso tempo, ha contro di sé le debolezze della carne e le ingiunzioni della legge. La sua volontà, come la veletta del suo capellino, palpita a tutti i venti, ma è trattenuta da un nastro. C’è sempre un desiderio che la trascina, una regola sociale che la trattiene.”  

Quando il genio si converte, la Chiesa diffida di lui ancor più di quando era laico.

Il curato ammirava questa vocazione, ma temeva che la religione di Emma, a furia di fervore, finisse per rasentare l’eresia e, persino, la stravaganza.”  

L’arrendevolezza femminile è l’unica cessione delle armi, il cui velato contenuto erotico, trasforma quella resa in un’esaltante vittoria compiuta con estremo coraggio.

Già si sentiva in cuore quella vile docilità che per molte donne è, nello stesso tempo, il castigo e il riscatto dall’adulterio.”  

Quando l’inevitabile ci appare inverosimile.

C’è sempre, dopo la morte di qualcuno, un senso di diffuso stupore: è difficile capire quel sopraggiungere del nulla e rassegnarsi a credervi.”  

Carmelo Celona

05/08/2012

Lacerti tratti da:

Madame Bovary ” – 1856

di  Gustave Flaubert