Aiutare con gli occhi

Il calcolo delle probabilità a volte sostiene paralogismi consolatori.

“ Diceva di esser: vedova di guerra. <Quando io ero in età da marito, scoppiò la grande guerra. Ci furono seicentomila morti e trecentomila invalidi. Alle ragazze di quel tempo, venne a mancare un milione di probabilità per sposarsi. Eh, un milione! Non credo di ragionare da folle se penso che uno di quei morti avrebbe potuto essere mio marito! ”

Gli ostinati del riposo spesso non praticano questa attitudine nel lavoro.

L’enorme fosso ch’egli scavava nel letto il pomeriggio. Era la traccia del riposo di un lavoratore, altrettanto tenace e pesante come doveva essere quella del suo lavoro

Il sostegno visuale in campo lavorativo pur non essendo una forma di collaborazione in senso proprio è senz’altro una forma di solidarietà.

Cosa pensava Giovanni nelle lunghe ore del pomeriggio, di che parlava con gli amici, come il suo lavoro al negozio si riducesse ad aiutare  con gli occhi quello che facevano lo zio e i cugini

La disparità di interessi dovuta a diversità culturali e caratteriali genera l’incomunicabilità tra gli uomini.

Non facciamo pane insieme! E’ inutile! In verità, come si poteva voler bene a uno che non rideva  quando essi ridevano, e rideva  quando nessuno dei tre riusciva a sorridere.

L’amore vero è quando vai a dormire da lei è il tu spazzolino si trova già nel suo bagno.

Le sue scarpe non lo avevano atteso a lungo ai piedi di un letto a due piazze.

Il rientro nelle abitudini. il rientro docile tra le tante pecore bianche tranquillizza tutto il gregge.

<Da oggi in poi ogni domenica dove prepararmi una marmitta di acqua calda><Ogni domenica>< Ogni domenica e ogni giovedì><Due volte la settimana?>< C’è gente che fa il bagno ogni giorno r forse due volte al giorno!> Lucia ricordò un romanzo in cui aveva letto qualcosa del genere e non fiatò. Ma quando lo videro entrare, come tutti i giorni, nella propria camera, e suscitare lo stridio delle vecchie imposte e scuri, chiusi con difficoltà, le tre donne mandarono insieme un sospiro di sollievo. Il capriccio del bagno si perdeva nel sereno quadro delle vecchie abitudini”  

L’impercettibile semantica degli sguardi ha un preciso lessico e una grande coerenza sintattica e grammaticale

Talia? Che fa, talia? A Catania le donne ricevono gli sguardi, per alcune ore, sulle palpebre abbassate. Raramente li ricambiano. Ma quando  levano la testa dall’attitudine corso e gettano un lampo, tutta la vita di un uomo ha cambiato corso e natura. Se lei non guarda, le cose vanno come devono andare. Ma se lei guarda, sia pure con mezza pupilla,allora, la vita non è poi così triste.

Chissà perché i piaceri dell’amore si metaforizzano con quelli della gola?

Un avvocato, seduto dieci metri più lontano, alzò il braccio verso Giovanni, e gridò; <Ammuccamu!> che voleva dire:  mangiamo pure la bella pietanza che agli altri non tocca!

Vi è un punto nella vita in cui il cambiamento di abitudini, luoghi, amici, mentalità è praticamente impossibile. Essi ormai sono l’unica traccia tangibile che ci ricorda quel che siamo stati. Sono i segni di quella identità senza la quale ad una certa età non avrebbe alcun senso l’esistenza. Un’esistenza che dismette i progetti e lascia sempre più spazio ai ricordi. Una vita fatta più di:”ho fatto” e meno di “farò”.

Aveva cambiato amici, sebbene questo riesca  difficile  nell’età in cui  allontaniamo il libro per leggerlo meglio.”  

L’isteria è il recapito finale degli incapaci e degli inconcludenti quando sono messi inesorabilmente davanti agli esiti della loro incapacità.

Egli veniva preso da una paura collerica, come il comandante della vecchia fortezza, sorpreso dal nemico mentre le porte sono spalancate e il bucato è steso sulle bocche dei cannoni.”  

Quando nascono passioni artistiche e letterarie non vi è più spazio per il dominio della volgarità.

La dolcezza, il silenzio, il garbo, l’amore per la musica e per taluni poeti non lasciarono mai alla volgarità il governo di questi animi”  

Lo scirocco rende irreale anche la visione più ordinaria e scontatamente quotidiana.

Quando il cielo di Catania è fosco di scirocco, la luna vi si stempera come un’arancia disfatta; una polvere appena appena luminosa avvolge gli uomini e gli edifici, e l’intero universo sembra disegnato su un vetro sporco.”  

Il linguaggio placabile della fisiognomica

L’occhio bieco del servitore si storceva al mattino, davanti al viso, marcio d’insonnia, del padrone; si storceva e contorceva, quasi volendo accogliere la pietà.

La complicità ha i suoi codici.

Il bagnino salutava l’arrivo di Giovanni alla spiaggia con la sua voce cavernosa:<Cavaleri, ‘u mari è vacanti!>: il che voleva dire che Ninetta non era ancora venuta. Oppure: :<Cavaleri, s’allinchu ‘u mari!>: il che voleva dire la cosa opposta.

Finita la passione, allevati insieme i figli, molte coppie divengono degli affezionati estranei.

Una sera che egli dormiva con la testa quasi mescolata al petto, mentre il respiro affannoso gonfiava, una dopo l’altra, quattro o cinque sfere di carne confusamente coperte di un vestito d’uomo, la moglie, guardando con tenerezza, sospirò: <il marito!>.<Il marito! Cos’è? Io mi domando, dopo trent’anni: cos’è? I figli, il padre e madre sono lo stesso tuo sangue! Ma il marito? Com’è strano, certe volte, pensare cos’è il marito! E tuttavia gli si vuole tanto bene!> E che ellla gli volesse bene, appariva chiaramente dallo sgaurdo affettuoso, furbo e gentile che gli dirigeva dai suoi occhi  su quella poltrona ingombra di carne umana.

Quando vogliamo cancellare ciò che il tempo ha scritto suoi nostri visi, diveniamo delle ridicole maschere.

Portava i suoi parecchi anni sul viso come una giovane veneziana porta una mascherina. 

 La Poltrire è una pratica che non prevede nessun genere di condivisione. Guai a pensare di praticarla con altri.

Il pensiero di dover dormire, tutte le notti, con una donna, gli dava le caldane, come quello del servizio militare a un cinquantenne che non ha mai fatto il soldato. Gli pareva  che la moglie dovesse scoprirlo, mentre fuori gelava, tirandosi le coperte  o rotolando bruscamente verso la sponda del letto”  .

La lotta estrema tra le proprie abitudini e l’amore. Sulle prime ha la meglio il secondo ma alla lunga prevalgono inesorabilmente le prime.

Quest’uomo, che sveniva alla vista di una caviglia, pensava con paura  che un ginocchio freddo potesse sfiorarlo durante il sonno, o la porta  socchiudersi, nel pomeriggio, e una testa  affacciarsi dicendo;<Tu dormi troppo, Giovanni>.”  

 Carmelo Celona

Messina 24/06/2021

 

Lacerti tratti da:

Don Giovanni in Sicilia ” – 1941

Vitaliano Brancati