L’altra faccia del pranzo
Il Capitalismo si è affermato nella versione più cinica e amorale.
“Io faccio tre lavori al giorno e sono tutti precari, Non riesco a scappare al gabinetto per pisciare. Io piscio in corsa come i ciclisti al giro d’Italia.”
I rifiuti sono il superfluo che una società preferisce sprecare invece di metterlo a disposizione di chi muore di fame.
“C’è gente che si diverte a buttare via la roba. La porta a casa nella sporta di plastica, la mette nel frigo e poi aspetta il momento che si trasforma in monnezza. Pare che compra apposta per infilarla nel secchio.”
Austero, impropriamente rigido. Una forma modulare che ha più attinenza semeotica con l’edilizia che con la pasticceria. Impossibile da mordere senza espellere violentemente la crema dai lati. E’ l’estetica purista della pasticceria contrapposta ai suoi naturali barocchismi.
“Quando compri le paste assortite ti mettono anche il diplomatico, ma non se lo mangia mai nessuno.”
Con il pretesto di non essere fisicamente adatto l’egoista sopravvive di più del generoso.
“Gli alti sono i primi a morire. Un piccolo ragioniere del catasto rischia di sopravvivere a un grosso e alto boscaiolo della Maiella. La stessa razione sazia il primo, ma non il secondo cui serve il doppio per sostenere una giornata di fatica.”
Le incomprensibili intermittenze di Dio:
“Non ho mai incontrato altri sopravvissuti. Non mi piacciono le riunioni dove dicono: dov’era Dio quando noi morivamo?”
Bisogna essere all’altezza, per essere maschi.
“Io la stimo quella americana che gliel’ha tagliato al marito. Penso che sia per ristabilire la parità. < Non sei all’altezza di avere il pisello> gli avrà detto < E’ una responsabilità, una cosa seria, serve per dare la vita, non per comandare in un ufficio, per guidare il governo o per parlare in mondo visone a piazza San Pietro>.”
Le più buffe e al tempo stesso le più tragiche sono le ubriacature da divisa.
“Parlano del fascino della divisa, invece io provo terrore. Credo che le divise le hanno inventate per questo, Non rideva nessuno per il pazzo pelato che voleva spezzare le reni alla Grecia. Non rideva nessuno per il suo camerata tedesco che assomigliava a Charlot. E sai perché? Perché non è il pianto il contrario del riso, è il terrore.”
Possedere accessori superflui ai nostri bisogni anatomici tranquillizza la nostre debolezze.
“Questa fisima di moltiplicare i gabbinetti, che mio padre diceva: quelli so’ ricchi, c’hanno addirittura tre cessi! Ma c’avranno pure tre culi?-”
Alcuni, sono dei boli che non rientrano nemmeno nella “Scala di Bristol”.
“Cacare è l’altra faccia del pranzo e della cena. Ci scappa la cacca perché prima abbiamo mangiato.”
Carmelo Celona
06/06/2012
Lacerti tratti da:
“Lotta di classe ” – 2009
Ascanio Celestini