Travestiti da vivi
La vita è una tragica partita a scacchi.
“Contare e ricontare i miei spiccioli anni come scampoli di meccano o catturati pedoni disposti ai lati di una scacchiera”
Spesso l’ironia, lo scherno se non è in vernacolo stona.
“Un tempo erano solo i pezzenti della Kalsa a cascarci. Ora anche i signorini s’ammalano, con il loro petto senza peli, l’acqua di colonia, le ironie in italiano.”
I malati hanno sempre la sensazione di indossare la loro malattia.
“Portarsi addosso il cencio del corpo, questa somma insufficiente di lena e di sangue, in mezzo ai sani della strada, atletici, puliti, immortali. ”
Il malato tra i sani viva la sua tragica condizione con antagonismo.
“Eccomi nell’accampamento nemico, travestito da vivo, invulnerabile come chiunque.”
I malati come i vecchi invidiano la vita altrui, i primi ai sani i secondi ai giovani.
“Abituarsi a guardare la vita come una casa d’altri, rubata per scherzo, da restituire domani.”
Il peccato è un pretesto per il castigo.
“Il peccato inventato dagli uomini per imitare la pena di vivere, per non essere castigati senza perché.”
Quell’atroce giustificazione secondo la quale ogni disgrazia va presa come volere di Dio.
“Un bacillo di Kock si posò sopra il labbro di adelmo. E Dio vide che questo era buono. Dio, gigantesco eufemismo.”
L’onanismo è la soddisfazione di un bisogno attraverso una forte solitaria immaginazione.
“Pregare, altro vizio solitario.”
Il desiderio di vivere deve contrastare il fatalismo.
“La morte naturale non èsiste: ogni morte è un assassinio. E se non si urla, vuol dire che si acconsente.”
Perché sui poveri si concentra meno l’attenzione di Dio?
“I poveri, selvaggina di Dio. ”
Quel tragico mattino in cui si risveglierà con noi anche quel male sopito.
“Il mio vecchio spavento che mi diceva buon giorno. ”
Il corpo ad una certa età si trasforma in un indispensabile domestico ostile.
“S’erano confusamente accorti di vivere sul rovescio della vita, e di possedere nel corpo solo un servo infedele.”
Aspettiamo le diagnosi mediche come delle vere e proprie sentenze.
“<Preferirei star bene><Questo non si può>< E allora cerchiamo di dare un senso alla nostra sentenza>.”
La memoria è la reliquia che ci tiene in vita.
“Col passato ho un rapporto di tipo vizioso, come taluno fa coi cadaveri amati.”
Alcune donne colgono il pericolo della stupidità degli uomini.
“Se ne stava in salvo dagli uomini.”
Ecco cosa ci angoscia del pensiero della morte.
“Morire, Dio mio, andarsene senza più estati né baci.”
Tra un uomo e una donna l’amore si esprime più nella morte che nel sesso.
“Non sa che vedere morire un uomo è più importante che andarci a dormire.”
Carmelo Celona
06/05/2012
Lacerti tratti da:
“Diceria dell’untore ” – 1981
Gesualdo Bufalino