L’alba del lunedì

Nessun uomo è un uomo qualunque.

“ Ogni uomo ha il suo dolore e ci sarebbe  materiale sufficiente per rispettarlo.”

L’uomo che ha lasciato la famiglia per una nuova relazione amorosa:“Sa benissimo che in quella vecchia vita c’era una felicità sottovalutata che non può ritrovare in questa nuova donna.

La quotidianità sopisce le ambizioni.

Col tempo ci si concentra sui dettagli, perdendo di vista l’ambizioso progetto iniziale.

L’indifferenza immortale dei giovani misura il tempo con un metro senza fine.

Ha diciott’anni hai un rapporto col tempo alterato. C’è una prospettiva di infinito.

I vecchi trasandati sono la tragica rappresentazione di una stanchezza esistenziale.

Si comincia con la barba di due giorni, si persevera abbandonando il decoro degli indumenti,  si prolunga l’agonia divorando canali televisivi, si tocca l’apice lasciandosi cadere con una corda al collo.”  

Il pomeriggio di festa è metafisico. Tutto è sospeso, in una atmosfera immobile che sembra voler frenare la ripartenza del giorno dopo.

La domenica pomeriggio il tempo si dilata, diventa un guerriero invincibile. Tutto si fa triste torpore. Tutto. I sogni si accasciano.”  

L’alba è sempre rinascita, dolce consolazione. Tranne quella del lunedì.

Al buio nel letto, il lunedì appare come un complotto del mondo ordito esclusivamente contro di te.”  

Il buonismo è ecumenico, non rende giustizia. Non è un buon arbitro tra la ragione e il torto.

La bontà? Cosa per gente a corto di altre prospettive più accattivanti

L’uomo che ha lasciato la famiglia per una nuova relazione amorosa:

Sa benissimo che in quella vecchia vita c’era una felicità sottovalutata che non può ritrovare in questa nuova donna.

Nelle pause di riflessione, troviamo al nostro fianco la memoria che siede con noi e ci fa compagnia.

“La frenesia della mia vita mia aveva impedito di sedimentare la memoria. Anche il convulso vuole la sua fermata.

Il punto di vista di chi vive in campagna:

Il contadino quando scopre la città se ne impossessa. Applica al cittadino le leggi delle pecore e delle galline.

Una variante della Sindrome di Sthendal:“ Quando il ricchi ti rivolgono la parola tendi subito a volergli bene. Questo vale anche con i potenti.

Il precariato sottrae dignità. Presto avremo un popolo di servi ignari di esserlo.

L’uomo ha reso precario il paese, facendoci obliterare gli ultimi scampoli di dignità. Ogni passo verso la precarietà è un rafforzamento della schiavitù mentale è materiale.

I desideri come i sogni debbono essere grandi per attivare la passione.

La morte sta nella semplificazione del desiderio.

 Carmelo Celona

30/04/2012

 

Lacerti tratti da:

Hanno tutti ragione ” – 2010

Paolo Sorrentino

Paolo-Sorrentino

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