Tolte le cause non avremo effetti
La fatica dell’esistenza non ci consente di cogliere a pieno la dimensione fantastica della vita.
“ Quantunque stanco non sono ancora vissuto”
La superiorità morale dell’insegnante deve essere praticata dall’interessato e riconosciuta dagli scolari e dalla società.
“ Lui e gli alunni erano soggetti a uguale destino, in quanto esseri umani; ma questa uguaglianza escludeva la famigliarità e la volgarità, anzi avrebbe giovato a ribadire la superiorità morale, più che intellettuale, di lui, il professore; superiorità che gli alunni dovevano riconoscere, anche se non ne traevano profitto.”
L’estetica che diamo al nostro viso (l’acconciatura, la barba e i baffi per gli uomini, il trucco e gli orpelli per le donne) spesso più che comunicare il nostro animo, lo celano.
“ I grossi baffi attutivano il suono della voce, se li era fatti crescere apposta; e se fumava, il fumo non si vedeva. Un dissimulatore,”.
L’amicizia interessata è un ossimoro.
“ Tutto è necessario e utile. Utile, ogni atto e ogni gesto d’amicizia. Un errore l’evitarsi, il tenersi discosto, dobbiamo sostenerci a vicenda, aver cura l’uno dell’altro. Se ho bisogno di te chiamo, se avrai bisogno di me…… ”
Lo stucchevole comportamento dell’encomiasta
“ Questi era proclive agli elogi, all’ammirazione”
La dimensione media dell’esistenza non consente all’uomo di imparare dai sui errori. La vita è troppo breve perchè egli possa vivere gli effetti delle sue scelte e dei sui dissennati comportamenti.
“Non capiscono nè vogliono capire; sono sordi inerti; ma tutti si reputano idonei alla vita. La loro vita ricorda l’atteggiamento di quelli che al cinematografo appoggiano i piedi con le scarpe sudice sulla poltrona davanti; non pensano che altri avrà fatto o potrà fare lo stesso con la loro poltrona in cui stanno seduti. ”
Quando il corpo perde la sua funzione procreatrice tutto si rallenta e la corsa dei sensi si placa.
“ Arrendevolezza, adattabilità, una foggia di lassismo senile indotto dai modesti impulsi della carne.”
Da tempo l’uomo ha smesso di interrogarsi sulle cause, risolvendo i problemi in modo sintomatico con pernicioso fatalismo e con la protervia ottusa di chi credere, con limitata visione egocentrica, che se egli non trova soluzioni, queste non esistono.
“ Se non avessero piantato l’albero del bene e del male , Adamo non sarebbe incorso nella colpa. Tolte le cause, non avremmo gli effetti.”
“ Molto spesso l’uomo muore a metà: l’altra metà era già morta da un pezzo.” Nelle rinunzie, nei sacrifici,nel tempo perduto, nel non senso di certe cose che ci sentiamo obbligati a fare .
Carmelo Celona
02/04/2012
Lacerti tratti da:
“Il supplente”-1965
Angelo Fiore