Il Ritorno al CenoBIO : il Ri.U.So. del borgo di Massa S. Nicola
Il presente testo narra di un innovativo ed avanzato esperimento scientifico che punta alla Riabitazione di un borgo fantasma. Un borgo rurale di antica fondazione ricadente nel Comune di Messina, localizzato in una zona quasi acromiale dei Monti Peloritani che si affaccia sul Mar Tirreno ma che è prossima a Capo Peloro: Massa San Nicola.
Un piccolo borgo, ormai da tempo, abbandonato dai suoi pochi abitanti.
Nell’ambito della rassegna sperimentale “Ottoeventi”, finalizzata alla realizzazione del Centro di Competenza per l’Arte e l’Architettura Contemporanea finanziata dalla Regione Siciliana, Dipartimento Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, PO-FESR 2007-2013 Linea d’intervento a regia 3.1.3.3.
La sperimentazione scientifica si è articolata in più fasi ed ha prodotto un’ipotesi di Ri.U.So. dell’antico borgo prevedendo una ri-antropizzazione consapevole e concependo un nuovo sistema di vita sociale. Un sistema che coniuga il recupero dell’identità perduta, la restituzione del Genius loci, la valorizzazione culturale e fruizione efficace e strutturale del borgo e del suo territorio rurale con l’esigenza, quanto mai attuale, di una visione esistenziale altra. Uno stile di vita e una struttura sociale autonoma dalle logiche economiche e culturali comunemente concepite nell’attuale contesto storico.
Le attività scientifiche sono state coordinate dall’arch. Carmelo Celona e curate dalla dott.ssa Giordana Marletta.
Il ciclo di studi sperimentale ha visto:
- dal 15 giugno al 14 luglio, una fase preliminare d’indagini, analisi e comprensione del contesto territoriale e del tessuto urbano, con la redazione di un repertorio dei dati raccolti ed analizzati che sono stati tutti scientificamente schedati e catalogati. Una lettura propedeutica alle successive fasi dell’esperimento;
- una seconda fase che si è svolta attraverso un seminario di studi interdisciplinari (sono stati coinvolti 28 esperti di discipline diverse dalla geologia alla geriatria passando per l’archeologia, l’urbanistica, l’architettura, la sociologia, l’ingegneria strutturista, quella trasportistica, i nuovi regimi energetici, la domotica avanzata, l’antropologia, la psicologia delle masse, la geofilosofia, l’igiene ambientale, la storia, la storia medievale, la storia dell’arte, la bioarchitettura, la sociologia urbana, la mitigazione dei rischi antropici e naturali, la pedagogia, ecc….) che si è tenuto il 14/07/2015 al Palacultura. Durante il seminario gli esperti convenuti hanno dibattuto sul modello operativo interdisciplinare suggerito dai coordinatori. Successivamente ha avuto luogo una singolare visita congiunta sui luoghi. Gli esperti tutti insieme hanno visitato il borgo osservandolo ognuno dal proprio punto di vista disciplinare;
- forniti dei dati raccolti nella prima fase gli esperti hanno avuto un mese di tempo, dal 14 luglio al 14 agosto, per formulare uno studio specifico del borgo nel quale era richiesto di specificare in modo puntuale gli standard della loro disciplina che possono aver causato le patologie di cui il borgo soffre, quali soluzioni e standard disciplinari si dovrebbero adottare in sede di progettazione di un dispositivo terapeutico che riabiliti l’ambito antropico ormai quasi abbandonato e quali quelli da non adottare per non rischiare una sterilità di ritorno;
- dal 17 agosto al 06 settembre è stato attivato un laboratorio di progettazione diretto dall’arch. Celona e dalla dott.ssa Marletta nel quale hanno operato 8 giovani architetti, un giovane ingegnere, due studenti della facoltà di Ingegneria dell’Università di Messina e due studenti del corso di progettazione dell’E.C.A.P. di Messina. Il laboratorio in questa fase ha elaborato e organizzato tutta la conoscenza acquisita attraverso i contributi scientifici degli esperti, redigendo uno strumento interoperativo, un documento di lavoro utile ad orientare la progettazione interdisciplinare;
- Il 07/09/2015 si è tenuto un tavolo tecnico di progettazione interdisciplinare con la partecipazione di tutti gli esperti (ai quali se sono aggiunti altri fino ad arrivare al numero di 34), nel quale sono stati formulati gli indirizzi di progettazione e sono stati declinati i requisiti tecnici e le strategie che il progetto di Ri.U.So. avrebbe dovuto contenere al fine di avere un efficacia e una coerenza interdisciplinare;
- dal 08/09/2015 ha avuto il via il laboratorio di progettazione alla quale hanno partecipato attraverso incontri singoli e specifici molti degli esperti là dove furono necessarie ulteriori specificazioni rispetto al agli aspetti specifici della loro disciplina che ognuno di loro ha progettato;
- dal 17 agosto è stato attivato un laboratorio di progettazione che ha elaborato tutta la conoscenza acquisita attraverso i contributi scientifici degli esperti, redigendo uno strumento interoperativo sul quale si sono misurati gli esperti prima in un tavolo tecnico collegiale tenutosi il 07/09/2015, poi successivamente con incontri specifici per discipline, fino ad arrivare al 30 settembre alla redazione di un dispositivo di riabitazione del borgo di Massa San Nicola che è stato denominato:
- sabato 10 ottobre 2015 al Palacultura di Messina è stato presentato il dispositivo terapeutico di Ri.U.So. del borgo di Massa San Nicola denominato: Il ritorno al CenoBio – riantropizzazione consapevole da parte di nuovi gruppi sociali“.
Il progetto di Valorizzazione del borgo antico presentato durante una giornata di studi intitolata: “dalle parti dell’Utopia”, nella quale intervenuti gran parte degli esperti che hanno partecipato alla progettazione, ognuno illustrando il loro contributo scientifico fornito al progetto.
Un dispositivo, emerso dal contributo di una vera e propria tribù scientifica, che ha fatto interagire in maniera simbiotica il punto di vista di svariate discipline, che tende a restituire il luogo alla sua identità territoriale, a recuperare tutti i valori ecologici e naturali perduti, e al tempo stesso promuove l’attivazione di concreti processi sociali e culturali nuovi.
Una novità che non porta la modernità nel passato ma il passato nella modernità. Un punto di vista altro.
Un’idea deformante basata su un falso ossimoro: un’utopia realizzabile che aiuti a cambiare il corso consuetudinario delle cose, producendo un nuovo e in concepito sistema sociale più equo e più sostenibile che guardi al futuro con categorie inedite basate sul recupero del passato e della sua integrità ecologica, ma proiettate verso nuove concezioni di vita.
Un’idea che possa soddisfare il sempre più incessante bisogno di un ritorno a una dimensione umana degli spazi antropici e sociali, dove torna a essere l’uomo e non denaro, con i distorti valori che produce, la misura.