La Casa Negata – la vicenda delle case popolari in Europa ed Italia

locandina la vicenda delle case popolari buona

seminario:

mercoledì 15 dicembre 2010 – ore 17.00

Sede Club Alpino Italiano, Via Natoli – Messina

 

evento organizzato da:

Legambiente dei Peloritani

 

Introduzione:

– ing. Vincenzo Colavecchio (Direzione Regionale Legambiente Sicilia)

 

Relatore:

– arch. Carmelo Celona

 

I lavori sono stati centrati su l’analisi della vicenda delle case popolari agli inizi del XX secolo in Europa e in Italia comparata con la realizzazione di case popolari da destinare ai sinistrati del terremoto del 1908 a Messina.

 

La relazione dell’arch. Celona

La Casa Negata, Messina dopo il 1908 e la vicenda delle case popolari in Europa ed Italia agli inizi del XX secolo

indaga in modo approfondito la nascita delle tipologie edilizie popolari, illustrando le tipologie edilizie residenziali nella storia dell’architettura fino ad arrivare alla concezione moderna delle tipologie residenziali. Esplora l’architettura domestica per le classi lavoratrici nelle grandi capitali europee come Londra, Parigi, Amsterdam, Berlino, Vienna. Esaminata l’esperienza europea passa alla vicenda degli alloggi popolari in Italia agli inizi del 900, quando si apre un sensibile dibattito sul tema. Da questa nuova sensibilità scaturisce la legge 254 del 31 maggio 1903, comunemente conosciuta come “legge Luzzatti”, dal nome del Parlamentare Luigi Luzzati, che la ideò e propose, e il Regolamento sulle Case Popolari n° 164 del 24 aprile 1904. La relazione prosegue illustrando l’attuazione della Legge Luzzati in Italia prima del 1908 indagando gli interventi di edilizia economica e popolare realizzato nelle città di: Firenze, Milano, Bologna, Torino, La Spezia, Como, Parma, Roma. Quindi conclude con una comparazione con le esperienze di cui sopra e la vicenda delle case popolari a Messina dopo 1908: La storia e gli esiti dell’Unione Edilizia Messinese e la realizzazione per la popolazione autoctona colpita da sisma di una moltitudine di villaggi ultrapopolari localizzati molto al di fuori del nuovo, ampliato, perimetro urbano. Questi quartieri ultra popolari e le loro tipologie hanno disatteso in toto la Legge Luzzatti, i sui principi e i requisiti da essa imposti per gli alloggi.

Un trattamento fuori legge che ha favorito la ricostruzione di una città basata sulla rendita fondiaria trattata sul libero mercato che automaticamente ha escluso e allontanato dal nuovo centro cittadini coloro che prima della tragedia occupavano il cuore della città destinandoli all’estrema periferia. Una speculazione cinica che non avvenne viceversa a Reggio Calabria nonostante anch’essa colpita fortemente dal sisma nella quale gli stessi problemi di alloggiamento vennero risolti con diverse e più civili tipologie d’intervento.

Messina senza i segni del suo passato, senza un popolo nel suo centro storico rinacque come una città senz’anima.

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Rassegna Stampa