il Riuso dei Beni Comuni
Assemblea Cittadina su:
“I Beni Comuni ”
Domenica 15 dicembre 2013 – ore 16 .00
Ex Casa del Portuale – Via Alessio Valore – Messina
evento organizzato da:
Teatro Pinelli
Relatore:
– arch. Carmelo Celona
La relazione dell’arch. Celona
“Verso un progetto di Bene Comune: Pianificazione territoriale di riuso dei Beni pubblici obsoleti o sottoutilizzati”
illustra come avviare un progetto strategico di localizzazione delle funzioni urbane all’interno di questi beni pubblici rivitalizzati, necessario all’efficienza civile e sociale della città che produca alti livelli di vivibilità urbana. Un sorta di “Piano Regolatore per il Ri.U.So. dei Beni Comuni”. Uno strumento da contrapporre alla logica corrente della alienazione degli edifici pubblici. Un piano che attraverso il Ri.U.So. dei beni comuni rifunzionalizzi la città e porti in periferia tutte le funzioni sociali e le attrezzature idonee per un adeguato sviluppo urbano, sociale e culturale delle medesime. Nel caso di Messina, che vanta una notevole quantità di villaggi collinari e costieri distanti dal centro abitato, questo strumento potrebbe fungere da paradigma per una città policentrica. il Ri.U.So. dei beni comuni può diventare il cardine su cui poggiare la funzionalità del territorio stesso. Una strategica localizzazione delle funzioni, se bene ponderata, può essere il fattore che abbatte gli l’effetto dei grandi attrattori antropici da e per il centro cittadino e risolve la crisi di mobilità urbana.
Inoltre l’arch. Celona ha illustrato un già realizzato censimento con relativa mappatura dei beni in questione ricadenti sul territorio comunale dei quali serve una anagrafe che li classifichi e cataloghi e ne indichi tipologie e consistenze. Il loro recupero deve prevedere una necessaria integrazione di impianti di produzione di energia pulita che trasformi questi organismi architettonici riabilitati in vere e proprie macchine che producono energia pulita rinnovabile, affinché essi siano organismi autonomi dal punto di vista energetico e là dove è possibile capaci di assorbire i costi di gestione con le eventuali eccedenze energetiche. Un processo che ben si integra con un opportuno quanto necessario P.A.E.S. e che ben sostiene le politiche che puntano all’autonomia energetica di tutti gli edifici pubblici attivi, agli eco-quartieri e a tutte le pratiche di rigenerazione urbana sostenibile.
Insomma il RI.U.So. degli edifici pubblici dismessi può trasformarsi in una grande occasione per produrre Qualità: qualità urbana, civile, sociale, culturale, ambientale e artistica.