Lacerti di letture

Frasi che fanno un racconto diverso da quello dell’autore.

Una rubrica (pubblicata nell’inserto “Cultura” del settimanale Centonove dal 2012 al 2018) dedicata ai libri che non vuole essere la classica recensione
ma un inedito modo di raccontare i libri da lettori e non da letterati.
Cosa sono i lacerti di letture? :
– i passi essenziali di una narrazione scomposta;
– la lettura di un opera senza la narrazione;
– un linguaggio immediato per raccontare il senso dei libri;
– quel viaggio in mare aperto che compiamo ogni volta che leggiamo un libro;
– un discorso frammentato fatto di istantanee di frasi;
– un modo di leggere un libro dove il lettore può metterci più liberamente le sue emozioni;
– un viaggio dentro il senso profondo dei libri, nelle frasi, nelle metafore, nelle espressioni più emozionali, negli strumenti di base dei quali si serve lo scrittore per comunicare;
– frasi uniche e non riferibili a schemi precisi;
– brani selezionati che comunicano al lettore non un nesso, ma un senso;
– non sono un racconto attraverso delle frasi, ma frasi che fanno un racconto, diverso da quello narrato dallʼautore;
– un racconto aperto dove il lettore può egli stesso narrarsi una sua storia;
– alcune tessere prese da un quadro e posizionate nel supporto della nostra esperienza cognitiva per formare altre immagini e costruire la siluette di altri infiniti quadri;
– brani che evocano suggestioni, ambientazioni, emozioni, immagini, utili ad ognuno per mettere a fuoco la sua immaginazione;
– la successione suggestiva e arbitraria di frasi tratte da un libro;
– I frammenti delle emozioni che ci danno i libri e dei pensieri che essi stimolano.

Lillu ruspìgghiti

E’ strano come per certi popoli la metafora zoomorfa ne ricalchi talune caratteristiche sociali. “Havi ‘a buccazza larga quant’un puzzu, ‘u ciriveddu, havi ‘i nà chiattidda, ‘u culu ‘granni, ‘a

Diventiamo forti e impegnati

Chi controlla l’informazione controlla le coscienze, compra l’anima degli uomini e può sottrarre loro,a suo vantaggio, ogni diritto civile. “Non questa società che mette in discussione le pensioni e le

Vedermi vivere

Gli altri ci vedono in un modo a noi del tutto estraneo.  “Mi si  fissò il pensiero ch’io non ero per gli altri quel che finora, dentro di me, m’ero

Mai! Maria

Un popolo senza alternative che crede di scegliere. “Preferisci un caffè? Preferisco a cosa? Non mi viene proposto null’altro; quale è, dunque, la mia scelta”. Quelle pratiche conviviali con i

Finzioni sociali

Accettiamo passivamente consuetudini sociali che producono ingiustizia. “Cos’è un anarchico? E’ un oppositore dell’ingiustizia di nascere socialmente diseguali. Da ciò risulta evidente la rivolta contro le convenzioni sociali che rendono

Il vestito per l’America

La necessità è il motore della creatività, dell’invenzione e l’espediente il suo carburante. “Gli emigranti salivano che avevano le pezze al culo, ognuno col suo vestito consumato, l’unico che avevano.

Ho paura che dovrò

Quell’indulgenza razziale verso l’infedele solo se si inconsapevole “Dio ha creato pure i negri, solo che loro non lo sanno”. Quanto l’uomo rappresenta l’imperfezione di Dio? “Dio ha fatto bene

Quel Dio invisibile

La Sicilia non corre il rischio di un feudalesimo di ritorno, per la semplice ragione che non è mai andato via. “Invivibili, lontani, nei loro palazzi di Palermo, di Girgenti

L’omaggio del vizio

Usare rispetto agli usi dei nostri ospiti, anche se non si condividono, è un dovere che chiunque dovremmo sentire sacro. Perché è il vero modo di usare rispetto agli ospiti

La pena di alzarsi

Quante cose sono più piacevole di stare a letto certe mattine? Andare al lavoro certamente no. “Mi alzerò quando ci sarà qualcosa che valga la pena di alzarsi”. Un posto

Trapiantati qui

Vi è un luogo in cui, se vi si entra ci si accorge che la democrazia è una messa in scena. “La stanza dei bottoni non era una pensata di

Il cuore che zoppica

Vi sono dolori senza lacrime e lacrime senza dolore.  “Anch’io ho dovuto subire la separazione dai miei genitori e, da quella amputazione –avevo sei anni- imparai da solo che potevo

Gioie profonde

L’ebbrezza e una grande piacevole contraddizione. “Il vino è come l’uomo: un miscuglio di bene e di male; non si può mai sapere quale dei due prevalga.” Il rifugio nella

Un po’ più di moralità

È libero colui che è governato solo dalle sue passioni. “Conquistare le passioni mi pare di gran lunga più difficile che conquistare il mondo con la forza delle armi”. L’opera

La città racconta

Le panchine delle piazze sono i guardiani della memoria delle città, i testimoni, poiché in esse siedono i vecchi che con la loro composta oziosità evocano il passato, rappresentando con

Dobbiamo loro la vita

Quei pomeriggi  di giochi guastati dall’ansia dovuta al senso di colpa per non aver fatto i compiti. “Ogni sera della mia infanzia tornavo a casa perseguitato dalla scuola”. Dai ragazzi,

L’aria densa

La miseria di certe periferie è già prevista nei progetti urbanistici ed edilizi. “Il mare e i muri di quei casermoni sotto il sole rovente del mese di giugno sembrano

Il vero peccato

la nera novella

Quasi sempre, quando ci si lava le mani, la coscienza resta più sporca di prima. “Come un buon italiano, me ne sono lavata le mani. Me ne sono lavata le

Preferirei di no!

Non bisogna facilitarsi i compiti, bensì semplificarli: la facilità è un premio immeritato che non mette alla prova le nostre capacità; la semplicità, viceversa, è l’esercizio più difficile che una

Come un veleno

E’ sempre questione di punti di vista e delle loro dimensioni, dei loro rapporti di grandezza. C’è il punto di vista del singolo e il punto di vista della natura.