Il vero peccato
Quasi sempre, quando ci si lava le mani, la coscienza resta più sporca di prima.
“Come un buon italiano, me ne sono lavata le mani. Me ne sono lavata le mani, ma sono rimaste sporche”.
Per costruire una falsa verità si comincia con una piccola bugia, con una impercettibile elusione. Le false verità sono le più difficili da smascherare, serve tempo e ragionamento e questo i costruttori di bugie lo sanno.
“In Italia la bugia ci sta bene. Se si comincia a nascondere una piccola verità, la bugia può diventare una grossa valanga che sommerge tutto”.
La verità ci sfugge perché non riusciamo a soffermarci, ad approfondire. Spesso si condanna per superficialità.
“Il poeta ha il rifiuto della bugia e sa, come tutti, che al mondo la verità esiste, e però qualcuno non la dice. Non la dice, per non scomodarsi”.
Il meretricio volgarizza la bellezza che mette in vendita.
“Il commercio del proprio corpo fa nascere un dubbio su come valorizzare la bellezza o la bruttezza dell’individuo”.
L’inganno della bellezza spesso conduce a tragiche esistenze per chi se ne invaghisce.
“A me piace cercare di capire cosa sta alle volte dietro un volto ripugnante. Spesso dietro un volto ripugnante c’è una bellissima anima e viceversa”.
Impressionano quegli uomini che pagano per fare sesso chiamandolo amore specie se ricchi. Il denaro è l’antitesi dell’amore.
“Il sesso è una cosa bella se viene santificato dall’amore, se diventa un mestiere, allora è meglio lasciar stare”.
Il male resta impunito e si afferma, grazie all’indifferenza scostante del nostro egoismo.
“La brava persona non ha voglia di perdere tempo per andare a denunziare un delitto. Praticamente, “ha da fare”. Che cosa deve fare la brava persona? Pensare ai cavoli suoi, a come cucinerà la pasta stasera, al beato vivere del proprio letto. La brava persona è fondamentalmente un egoista”.
Quelle mogli che hanno uno stipendio per le spese personali e lo shopping.
“Le meretrici: si offrono e pensano ad altro, ma anche una qualsiasi casalinga fa la stessa cosa, approvata dalla legge e dalla Chiesa, in più prende un lauto stipendio”.
Quell’amore che si trasforma tragicamente in femminicidio.
“Quando dico a un uomo di darmi una prova d’amore, quello mi ammazza”.
Ci si ammala di bisogno di verità.
“Che cos’è la disperazione se non la mancanza di desiderio? Io non desidero più niente, non capisco più niente, ma mi è rimasta una gran fame di verità”
Purtroppo la furbizia arriva prima, e fa danni irreparabili.
“La furbizia non è contemplata nella scala dell’intelligenza, ma è più veloce”.
Quel peccato che non ammette nessuna indulgenza.
“Il vero peccato mortale per gli uomini è la libertà”.
Carmelo Celona
04/04/2013
Lacerti tratti da:
“La nera novella” – 2007
Alda Merini